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Cronaca

Maxi-supermercato in via Bertini, il vicesindaco: "Progetto di buon senso, prezzi più bassi per i forlivesi"

Sta suscitando un vespaio di polemiche la variante al piano urbanistico per la grande area commerciale che dovrà sorgere nel quadrilatero non urbanizzato tra via Bertini, via Correcchio, via Bernale e via Balzella

Sta suscitando un vespaio di polemiche la variante al piano urbanistico per la grande area commerciale che dovrà sorgere nel quadrilatero non urbanizzato tra via Bertini, via Correcchio, via Bernale e via Balzella, con l'insediamento di un maxi-supermercato e altre grandi strutture commerciali. Le associazioni dei commercianti Confcommercio e Confesercenti hanno già fatto appello al Consiglio comunale affinché non approvi la modifica del progetto. Perplessità vengono espresse anche da sindacati Cgil, Cisl e Uil che temono per una complessiva perdita di posti di lavoro nei punti vendita già esistenti. Un 'no' politico è già arrivato dal Movimento 5 Stelle.

In questo quadrilatero stretto tra la zona industriale e il quartiere di Coriano, attualmente - per effetto del Piano del Commercio del 2017 già in vigore, varato dal sindaco Davide Drei – potranno realizzarsi medie superfici di vendita per 10.000 metri quadri di superficie di vendita totale, con il vincolo che tra questi grandi magazzini non ci siano supermercati alimentari superiori ai 1.500 metri quadri (che è la dimensione media dei supermercati a Forlì. La variante al Piano del 2017 che approda in Consiglio comunale, invece, permetterà di realizzare un supermercato fino a 2.500 metri quadri, andando così a realizzare un punto vendita di alimentari secondo solo all'ipermercato Conad del 'Puntadiferro'. In cambio viene ridotta la superficie complessiva a 8.500 metri quadri totali.

Daniele Mezzacapo, vicesindaco e assessore all'Urbanistica. Sono scoppiate grosse polemiche su questo progetto, cosa risponde?
“Anzitutto vorrei che fosse chiaro che un polo commerciale tra via Bertini e via Correcchio è stato approvato dalla precedente amministrazione e non da noi. Era un piano da 10mila mq, con la possibilità ipotetica di realizzare fino a 5 negozi alimentari, 2 da 1.500 mq e 3 da 1.000 mq. E' possibile, come già succede altrove in città con l'abbinamento di una catena alimentare con una discount, che sorgessero due supermercati alimentari secondo le attuali previsioni. Forse la questione poteva essere gestita meglio dalla precedente aministrazione. Il proprietario dell'area ora ha chiesto di concedere un'unica superficie di massimo 2.500 mq, e in cambio nessuna delle altre superfici sarà alimentare, inoltre si riduce a 8.500 mq la superficie di vendita complessiva e si elimina anche la previsione di 3.500 mq di 'produttivo'. Mi sembra una proposta ineccepibile dal punto di vista tecnico e di buon senso dal punto di vista politico”.

Quanti supermercati da 2.500 mq, un taglio superiore ai normali supermercati di periferia, ci sono in città?
“A Forlì c'è solo l'ipermercato del Puntadiferro, che però è di 5.000 mq. Poi bisogna però anche dire che già il piano del commercio attuale rende possibili superfici da 2.500 mq di alimentare ai Portici, con il diritto di ampliamento del supermercato Coop esistente, un'area Conad al Ronco (tra viale Roma e via Zangheri, ndr), e un'altra area attualmente della Regione nella ex Centrale avicola romagnola tra viale Risorgimento e viale dell'Appennino, anche questa a fianco di un attuale supermercato Conad. Quindi comunque vada a Forlì ce l'avremo un grande supermercato da 2.500 mq”. 

La definisce proposta di buon senso, perchè?
“A parte che portarla in commissione e in consiglio comunale è un atto dovuto. Qui non si sta discutendo 'Si fa un centro commerciale o non si fa'. Poi perché è un piano da 36 milioni di euro, con un primo stralcio da 25 milioni di lavori a favore di imprese locali, un polo commerciale capace di sviluppare 500 posti di lavoro a regime. Infine perché si parla dell'interessamento di un operatore della grande distribuzione di fuori regione, che andrebbe ad ampliare l'offerta e la concorrenza in città, con benefici per i consumatori. Con più marchi presenti in città c'è un mercato più liberalizzato. E' una buona opportunità”.

Il progetto viene criticato perché a fronte di modifiche più favorevoli per il proponente, il Comune non chiede ulteriori opere pubbliche compensative. E' così?
“Andrò in consiglio comunale con tutti i dati delle opere urbanistiche e di compensazione relative ai più recenti supermercati aperti in città. Vedremo da questa comparazione se per quest'area il privato viene effettivamente agevolato. Si parla di 4 milioni di opere pubbliche e altri 2,9 milioni di contributi (di cui 805mila euro già versati) che spenderemo interamente per il centro storico. Ci sarà una rotonda, un rafforzamento del sistema fognario da 500mila euro in un'area ora soggetta ad allagamenti, la forestazione in un’area da 19.300 metri per circa 200mila euro di valore. Non mi sembra poco”.

Viene detto: è un'ulteriore colpo al centro storico
“Da un punto di vista merceologico non va in conflitto con il centro storico. L'insediamento di una struttura tipo, dico a titolo di esempio, un 'Leroy Merlin' o 'Maisons du monde', non confligge col centro, dove invece ci deve essere l'artigianato e l'alta qualità”.

Però si è sempre detto che l'area vocata a questo tipo di marchi doveva essere quella tra il casello A14 e il centro commerciale 'Puntadiferro', dove già si trova il grande magazzino dell'abbigliamento  'Globo' per intenderci...
“Queste 5 medie superfici di vendita in via Bertini c'erano già dal Piano del commercio del 2017...”

Viene espresso il timore per un collasso del traffico in via Bertini, che è già uno degli assi più intasati
“Il traffico di questo polo commerciale non confluisce in via Bertini, ci sarà una viabilità interna e una rotonda su via Correcchio. La valutazione ambientale indica un traffico sostenibile anche per effetto della rinuncia a 1.500 mq di 'commerciale' e 3.500 mq di 'produttivo'”

Oltre al 'no' delle associazioni dei commercianti vengono espressi dubbi anche dai partiti di maggioranza, come per esempio Fratelli d'Italia.
“Fratelli d'Italia in molte occasioni ha votato contro su delibere pienamente in linea col programma di centro-destra. Spesso si collega più a posizioni di opposizione che di maggioranza. Non so se Fratelli d'Italia si possa considerare 'maggioranza', il mio augurio è che lo sia”.

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