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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura

Portolani a "Salotto blu": "Salviamo le edicole e la loro funzione sociale. Più libri e meno social"

Chi può sostenere le edicole? "Il Governo attraverso un credito di imposta strutturale, sono piccole somme che però risultano determinati"

Marinella Portolani, presidente del sindacato edicolanti Snag, intervistata da Mario Russomanno per la trasmissione televisiva "Salotto Blu" che andrà in onda giovedì alle 23 sul canale 99 del digitale terrestre, esprime la preoccupazione dei colleghi per le attuali condizioni di mercato e per le prospettive del settore. "Oggi solo  sedici italiani su cento leggono giornali o libri, informarsi on line o attraverso i social è abitudine ormai consolidata - ha dichiarato -. Le scelte degli editori di distribuire fuori dalle edicole, poi, non hanno dato grandi risultati e hanno danneggiato le nostre attività". Come se ne esce? "Dando la effettiva possibilità alle edicole, che costituiscono una rete virtuosa e punti di incontro riconosciuti, di offrire servizi alternativi". Chi può sostenere le edicole? "Il Governo attraverso un credito di imposta strutturale, sono piccole somme che però risultano determinati - la risposta -. E i poteri locali, favorendo, ad esempio, il ruolo di info point che le edicole possono assumere".

Le nuove tecnologie e le strategie

Per Portolani, "sarebbe anacronistico demonizzare i social, ma occorre promuovere l’affiancamento della lettura cartacea che da recenti statistiche è in via di abbandono. La televisione, i media, gli schermi digitali hanno rubato la scena ai giornali. Le strategie degli editori non sono state lungimiranti, ma miopi. I giornali durante alla sperimentazione sono stati concessi alla grande distribuzione, sottraendo molte vendite alle edicole. Il prodotto non è appetibile alle nuove generazioni, solo nel 2018 c’è stato un calo nelle vendite del 32,2%. Oggi delle 25.000 edicole che avevamo nel 2000 sul territorio nazionale, ne rimangono meno di 10.000 e non tutte sono esclusive".

Prosegue la presidente provinciale dello Snag: "I giornali in formato digitale hanno tante visualizzazioni che vanno ad influire sulla vendita dei quotidiani cartacei dove la notizia risulta già superata nonostante sia più affidabile. Un recente studio universitario ha fornito risultanti allarmanti cosa non sorprendente per chi conosce un adolescente. Gli adolescenti delle scuole superiori e inferiori oggi consultano e utilizzano i social media invece di leggere libri, riviste e quotidiani, preferiscono messaggi e social. Nel loro tempo libero, tutti i giorni gli adolescenti si dedicano ai loro dispositivi e smartphone, invece di perdersi nella lettura di libri o nei media a lungo termine. La mancanza di lettura nel tempo libero è preoccupante, la scoperta più importante nascosta nei dati statistici dice che negli anni ’70, circa il 60% degli studenti delle scuole superiori riferiva di leggere un libro, una rivista o un quotidiano ogni giorno. Quattro decenni dopo, nel 2016, solo il 16% dei ragazzi delle scuole superiori ha riferito di averlo fatto. occorre leggere libri per sviluppare il pensiero critico".

Cosa possono fare i genitori per far mettere giù il telefono al proprio adolescente e fargli aprire un libro? Per Portolani "il primo passo è quello di allontanare i figli dagli schermi, ma non legare la mancanza di tempo trascorso sullo schermo a lettura forzata. Quando si impone un divieto temporaneo sui dispositivi, occorre assicurarsi che i libri, le riviste e i giornali siano la seconda opzione disponibile per allontanare la noia. Un modo per farlo, è quello di lasciare libri, riviste e quotidiani in giro per il salotto, la cucina e anche in bagno. Un altro modo per infondere amore per la lettura è insegnare ai bambini quanto può essere utile. Quando un figlio pone una domanda ai genitori, lo invitiamo o andiamo con lui a trovare la risposta visitando una biblioteca e leggendo della questione autonomamente sui libri e quotidiani. Occorre spiegare che i libri offrono un livello di conoscenza approfondita non disponibile attraverso la “gratificazione immediata” di internet e spiegare inoltre il pericolo di incappare in fake news".

Cosa può fare la politica per riavvicinare i ragazzi alla lettura del cartaceo? Replica Portolani: "A mio avviso occorre inserire nei programmi ministeriali la lettura di almeno un libro al mese per tutto il periodo della scuola dell’obbligo, e agevolare la lettura dei quotidiani in famiglia attraverso un abbonamento gratuito da ritirare in edicola. Promuovere e stimolare la lettura del cartaceo e la sua importanza attraverso programmi televisivi stimolanti fin dalla tenera età. Si è evidenziato che la sola lettura del quotidiano in classe non basta e non ha dato i risultati sperati. Voglio anche sottolineare che le pubblicazioni editoriali e mi riferisco in modo particolare ai quotidiani, non sono state cambiate e migliorate nella forma e nel modo di porre il contenuto, attualizzandole e rendendo le appetibili ai giovani da almeno 50 anni".

Infine, secondo Portolani, "occorre rinnovare e sostenere le attività di vendita di prodotto quotidiano e periodico nel momento più difficile che l’editoria abbi dovuto affrontare generando nuovi modelli di businnes per la rete commerciale, che siano sempre però legati all’informazione e ai servizi al cittadino: erogazione di certificati anagrafici"

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