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Cronaca Predappio

Predappio, al via le celebrazioni religiose per la Festa di Santa Rosa

Sarà il vescovo eletto di Modena-Nonantola don Erio Castellucci ad avviare, giovedì sera a Predappio, le celebrazioni religiose per l’annuale Festa di Santa Rosa, in programma, dalle 20, nell’oratorio con asilo posto in viale Roma

Sarà il vescovo eletto di Modena-Nonantola don Erio Castellucci ad avviare, questa sera a Predappio, le celebrazioni religiose per l’annuale Festa di Santa Rosa, in programma, dalle 20, nell’oratorio con asilo posto in viale Roma. Il teologo forlivese interverrà al termine del rosario e della liturgia eucaristica, con una riflessione sulla Lettera Apostolica “Chiamati a svegliare il mondo”, che Papa Francesco ha inviato il 28 novembre scorso a tutti i religiosi in occasione dell'Anno della Vita Consacrata. A seguire la “serata giovani” con bar, animazione, giochi e musica.

Venerdì 28, dopo la funzione religiosa, sarà suor Teresa a tenere una riflessione sulle vocazioni. Sabato sera, al termine della processione delle 20.30 condotta dal parroco di Predappio don Urbano Tedaldi e accompagnata dalla Banda dei Carrettieri di Premilcuore, scatterà anche un vivace programma ricreativo che culminerà nel concerto animato dal Gruppo degli Sciucarèn. Dal programma di domenica 30 agosto spiccano al mattino le sante messe delle 8.30 e 10, seguite nel pomeriggio da giochi per bambini, torneo di marafone e piano bar. Alle 21 epilogo della festa con l’orchestra di Roberta Cappelletti e stand gastronomici nell’area esterna antistante l’oratorio. Attualmente, l’Asilo Santa Rosa, gestito sin dalla fondazione, nel 1929, dalle Suore Orsoline, ospita 46 bambini in età compresa dai tre ai sei anni, suddivisi in due sezioni.

La Festa di Santa Rosa consentirà ai partecipanti di ammirare anche le ricche decorazioni e le opere conservate nell'oratorio, fra cui il grande mosaico ceramico popolarmente conosciuto come la Madonna del Fascio. Si tratta di un singolare pannello di 344 piastrelle maiolicate in stile azulejos custodito nel complesso di Santa Rosa. Costituito dall'asilo e dall'oratorio, l’edificio fu costruito fra il 1925 e il 1928 su progetto dell'architetto Florestano Di Fausto e subito affidato alle Suore Orsoline. Primo sito religioso in assoluto della città di fondazione che stava sorgendo a Dovia, fu dedicato a Santa Rosa da Lima per onorare la memoria di Rosa Maltoni, madre di Benito Mussolini. Realizzata nel 1927 in Portogallo dagli artisti Leopoldo Battistini e Viriato Silva, la Madonna del Fascio fu donata in quello stesso anno al Duce, che la tenne a lungo esposta a Roma, in palazzo Braschi.

Destinata in un primo tempo alla Rocca delle Caminate e poi collocata a Santa Rosa, rimane nella storia anche per l’inganno a fin di bene perpetrato dalle Orsoline nel 1945 per evitarne la distruzione. Quando alcuni partigiani irruppero per cancellare quello che consideravano un simbolo del deposto regime, al posto del fascio, sostenuto da due angeli, trovarono un mazzo di rose dipinto nottetempo da suor Natalia, al secolo Giuseppina Seghezzi. Non essendo originari di Predappio, i militi ritennero di aver sbagliato obiettivo e se ne andarono.

Piero Ghetti

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