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Alluvione, le storie

"Anime nel fango", le storie degli alluvionati in un libro: "Forti emozioni. Dopo le lacrime un messaggio di speranza"

Sedici storie, ventisei protagonisti, che lo scrittore sammarinese ha messo nero su bianco attraverso il libro "Anime nel fango", che verrà presentato per la prima volta a Forlì venerdì 15 settembre, a partire dalle 19, al ristorante-pizzeria "Valdo" in via Isonzo

La voce è rotta dalla commozione. Quelle lacrime non si possono trattenere. Ma hanno bisogno di essere liberate. Luca Giacomoni si emoziona nel rivivere le voci di chi ha vissuto quel 16 maggio scorso l'apocalisse che ha sconvolto la Romagna. Sedici storie, ventisei protagonisti, che lo scrittore sammarinese ha messo nero su bianco attraverso il libro "Anime nel fango", che verrà presentato per la prima volta a Forlì venerdì 15 settembre, a partire dalle 19 (dalle 18 partirà la vendita), al ristorante-pizzeria "Da Valdo" in via Isonzo 119. "Il ricavato netto delle vendite sarà utilizzato per realizzare progetti concreti a favore delle popolazioni alluvionate - sottolinea Giacomoni -. Ringrazio Marinella Portolani, presidente dello Snag Forlì (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, ndr), perché grazie al suo impegno e a quello degli edicolanti sarà in vendita, oltre che in diverse librerie della Romagna, anche nelle principali edicole della provincia di Forlì-Cesena e Ravenna". Giacomoni ha trovato le parole per descrivere il buio, scandito solo dal gorgoglio dell'acqua che sale, ma anche l'angoscia di non farcela e la rabbia di vedere i frutti di una vita distrutti.

Cosa bisogna aspettarsi dal libro?
"Ho tentato di trasmettere le emozioni che ho ricevuto dalle persone che ho intervistato. Tutti ci sono riusciti e anche in modo molto intenso. Non è stato un percorso semplice, perché è stato un ascolto impegnativo dal punto di vista emotivo. I protagonisti del libro sono arrivati dentro al cuore con i loro racconti, liberando i sentimenti che hanno provato. Io ho cercato di ri-proiettarli attraverso le parole scritte, rappresentando più testimonianze e situazioni differenti. Chi legge potrà immedesimarsi in ciò che hanno vissuto queste persone. Vorrei che questo rimanesse una sorta di libro della memoria di quello che accaduto. Mi permetta una doverosa precisazione".

Prego...
"Non ci sono polemiche di alcun tipo. Molti si sono lasciati andare a sfoghi, anche importanti. Ma lo scopo del libro non è fare polemica, giusto o sbagliate che fossero. Volevo raccontare emozioni". 

Come è nata l'idea di mettere su un foglio bianco le esperienze degli alluvionati?
"Le mie condizioni fisiche non mi avrebbero permesso di dare un aiuto a chi aveva necessità nei giorni immediati all'emergenza. Non ero nelle condizioni di poter spalare fango o spostare mobili. Ma avevo una gran voglia di dare un mio contributo. Quindi ho pensato di raccogliere le testimonianze di coloro che hanno vissuto questa apocalisse e trasformare i racconti in un'opera benefica". 

Come si è sviluppato il rapporto con i protagonisti del libro?
"Alcuni sono mie conoscenti, che a loro volta mi hanno aiutato ad incontrare altre persone che avevano il desiderio di raccontare quanto vissuto. Il libro è stato poi strutturato in quattro macro-settori. Il primo è quello dedicato a chi ha vissuto l'alluvione in città, con storie di persone che hanno perso tutto o che sono state portate in salvo con elicotteri e gommoni o che avevano paura di non farcela. Poi c'è la parte dedicata all'entroterra. Ho incontrato diverse persone e visti da vicino territori franati. Ho toccato da vicino drammi molto toccanti, con le difficoltà che persistono. Ci sono infatti ancora sfollati e strade bloccate. Ma nessuno ha voluto abbandonare la propria terra. Poi ho affrontato il tema della solidarietà, con la mobilitazione dei volontari, arrivati da fuori regione col sorriso per poter dare il proprio contributo anche se sprovvisti di stivale o pale, ma con tanta buona volontà. L'ultima parte è un messaggio di speranza.

Cioè?
"Da tutti coloro che ho intervistato è arrivato un messaggio di speranza. Il libro termina con un capitolo dedicato alla rappresentazione dell'ottimismo, perchè di fronte ad una situazione così drammatica possono nascere anche delle cose belle".

Il libro è accompagnato non solo da testimonianze scritte, ma anche fotografiche...
"Sono immagini, scattate dai protagonisti del libro nel bel mezzo dell'evento, che danno un'ulteriore testimonianza diretta di quanto raccontato. Sono complessivamente 129. Alcune sono state pubblicate in bianco e nero".

La copertina, in particolare, ritrae una coppia di giovani che si abbraccia e si scambia un tenero bacio. Sono due 'anime nel fango'....
"E' stata scattata a Forlì. Attraverso i social siamo riusciti a risalire ai due ragazzi e ad ottenere l'autorizzazione per la pubblicazione. Il titolo del libro era già definito, ma quando ho visto questa immagine ho pensato che era proprio quella che rappresentava il titolo. Anime che hanno commosso il mondo in una situazione così drammatica". 

Ma cosa si intende nello specifico 'anime nel fango'?
"Ci sono anime alle quali bastano alcune gocce d'acqua per pulirsi e tornare a splendere, perchè sono  belle dentro. Purtroppo ci sono state anche quelle che il fango ce l'hanno dentro e che non potranno mai essere pulite. Mi riferisco agli sciacalli o a coloro che hanno esternato battute oscene mentre c'erano persone che morivano, che rischiavano la vita o che piangevano per quello che l'alluvione ha portato loro via. Ci sono anche le anime di chi avrebbe potuto fare qualcosa di più, ma non lo ha fatto. "Anime nel fango", in sintesi, si riferisce a tutti coloro che si sono rimboccati le maniche per ricominciare nonostante tutto quello che è accaduto, oppure che non è stato a guardare, ma che ha voluto dare una mano, arrivando anche da centinaia e centinaia di chilometri di distanza". 

C'è una storia che l'ha colpita in modo particolare?
"Non c'è stata nessuna storia che non mi ha fatto piangere (la voce si commuove, ndr). Ogni volta che ripenso a quello che ho vissuto attraverso le parole di queste persone mi viene da piangere, perchè è stata una cosa veramente intensa, sentita e profonda. E io l'ho condivisa e cercata di condividerla nel libro. Spero di esserci riuscito. Sono persone che hanno gli attributi". 

Un messaggio che vuole trasmettere il libro?
"Che cos'è lo spirito romagnolo. Non si tratta di retorica. Ci ha toccato l’apocalisse e noi romagnoli, noi che continuiamo a vedere il sole anche nel buio più assoluto, l’abbiamo fissata negli occhi, le abbiamo sorriso con quell’espressione che è un misto di dolcezza, sfottò e determinazione e, girandole le spalle come si fa con chi non è meritevole di considerazione, le abbiamo detto: "Dai, zò, no fé e pataca. Vat a fé frézz, che mè aiò dal robi da fé" (Dai su, non fare il patacca, vai a farti friggere, che io ho delle cose da fare, ndr). Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a ricostruire".

Come sarà organizzata la presentazione del 15 settembre?
"Garantisco che non sarà lunga (sorride, ndr) e chi vorrà potrà anche intervenire. Verrà inoltre proiettato un filmato. Chi vorrà potrà anche fermarsi a cena. Alcuni giorni prima, martedì 12 settembre, avrò un'udienza privata con i Capitani Reggenti di San Marino che mi hanno onorato di questa opportunità per presentare il libro. Dal 18 settembre in poi abbiamo in programma altre presentazioni, che si terranno a Faenza, Ravenna, Cesena, Rimini e San Marino". 

La copertina del libro Anime nel fango

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