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Cronaca

Meteo, il punto sulla neve. L'esperto: "Possibili accumuli tra 5 e 10 centimetri"

Dopo una breve attenuazione dei fenomeni è previsto un nuovo peggioramento delle condizioni atmosferiche, con la pioggia che potrebbe trasformarsi in neve nella nottata tra giovedì e venerdì

Festività della Madonna del Fuoco a Forlì macchiata dal maltempo. Pioggia in pianura e neve sui rilievi, dove il manto bianco oltre i 1200 metri oscilla tra i 60 ed i 70 centimetri per la gioia degli sciatori. In città il pluviometro del servizio meteorologico dell'Arpa ha registrato circa 14 millimetri di precipitazione. Dopo una breve attenuazione dei fenomeni è previsto un nuovo peggioramento delle condizioni atmosferiche, con la pioggia che potrebbe trasformarsi in neve anche in città nella nottata tra giovedì e venerdì.

Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, mancano poche ore all'evento. Qualcuno lo ha definito sul web 'big snow'. Sarà davvero così?
Ovviamente non arriva nessun “big snow”, notizia fatta circolare dal solito sito acchiappa click. Ci sarà piuttosto una fase di maltempo su tutta la regione causata da una profonda depressione che dalle isole Baleari si porterà sul mar Tirreno evolvendo verso levante molto lentamente, facendo quindi affluire masse d’aria molto umida ed instabile da est-sud-est in quota che accompagneranno un intenso fronte occluso, il quale imperverserà sulla nostra regione per almeno 36 ore.

Come si annunciano le precipitazioni?
A tratti saranno di una certa intensità, specie tra le giornate di giovedì e venerdì. Esse saranno nevose sui rilievi inizialmente a quote medio-alte a causa della risalita di aria più mite dall’Adriatico e che poi si incanalerà da est verso la nostra regione. Indicativamente per giovedì la quota neve potrà attestarsi sui 1000 metri di quota, ma dalla serata, a causa dell’evoluzione del centro di bassa pressione verso levante, si indebolirà l’afflusso mite in quota, cedendo gradualmente terreno al rientro da ovest di aria più fredda presente sull’Emilia, con calo della quota neve sui 500-600 metri.

Nevicherà in pianura?
Nella notte tra giovedì e venerdì e nella mattinata di venerdì la quota neve potrà scendere ulteriormente e non si può escludere che essa arrivi ad interessare le pianure di faentino, forlivese e lughese. Difficile pronosticare gli accumuli, ma sembra improbabile che si possa andare oltre i 5-10 centimetri nelle zone citate, o al massimo tra i 10 ed i 15, che comunque non rappresenterebbero affatto una “big snow”, essendo la nevosità media annua di una città come Forlì di circa 20 centimetri. In fin dei conti, qualora ciò accadesse, si tratterebbe di una normale nevicata invernale.

Le zone più colpite?
Certamente sul medio ed alto Appennino si avrà neve abbondante, mentre su pianure, a parte la possibilità di neve tra la notte di giovedì e la mattinata di venerdì, occorrerà tenere presente che esiste, tra giovedì e venerdì una elevata possibilità di precipitazioni di una certa intensità, con accumuli anche oltre i 50 millimetri in 24 ore, mentre sulla costa, specie quella ravennate, soffieranno intensi venti di bora che potranno determinare mareggiate.

Le città romagnole sono a rischio?
Lo saranno un poco di più quelle che si affacciano all’Appennino (indicativamente lungo il percorso della via Emilia), per cui città come Faenza, Forlì e forse Cesena potranno avere accumuli al suolo dalla nottata alla mattinata di venerdì, ma attualmente non si andrebbe oltre ad accumuli di 5-10 centimetri, massimo 15 in caso di precipitazioni particolarmente intense, nella peggiore delle ipotesi. Più ci si allontanerà dall’Appennino e minore sarà il rischio neve, con possibilità più remote per il lughese e con un rischio molto basso se non nullo su costa, a parte forse qualche coreografica apparizione nella mattinata di venerdì. Le temperature saranno comunque generalmente superiori allo zero o al massimo intorno allo zero nel caso di nevicate, quindi il rischio ghiaccio sarà estremamente basso al di sotto dei 500-600 metri. In tal senso si sta notando una certa convergenza del modello europeo verso l’americano Gfs, che da giorni proponeva una soluzione un poco più mite, anche se le somme si tireranno ad episodio concluso.
 
La tendenza per i prossimi giorni?
Il tempo andrà migliorando, ma con gradualità, dal pomeriggio-sera di venerdì con fenomeni in indebolimento e precipitazioni che rimarranno essenzialmente sui rilievi. Tra domenica e lunedì è attesa una veloce irruzione di aria artica marittima, ben più fredda di quella attualmente presente poichè giungerà attraverso la Scandinavia e l’Europa centrale, e che potrà portare un rapido ma breve peggioramento associato a qualche piovasco o rovescio, con precipitazioni che in questo caso potranno essere nevose anche su tutte le pianure ed anche lungo la costa, sebbene poco consistenti. il target di questa irruzione pare essere essenzialmente la penisola balcanica e le regioni centro-meridionali adriatiche, tuttavia in forma marginale anche la nostra regione potrebbe essere interessata. In ogni caso il margine di incertezza per l’evoluzione post venerdì prossimo è ancora elevato, quindi serviranno conferme nei prossimi giorni.

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