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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Meteo, per i "giorni della Merla" il vortice polare. Salgono le quotazioni per nevicate a quote basse

Dopo un gennaio piuttosto mite, in occasione dei cosiddetti "giorni della Merla", è prevista l'invasione del vortice polare, un affondo artico che punterà prima l'Europa e quindi l'Italia:

Sul tavolo ci sono tutti gli ingredienti per la seconda ondata di freddo della stagione. Dopo un gennaio piuttosto mite, in occasione dei cosiddetti "giorni della Merla", è prevista l’invasione del vortice polare, un affondo artico che punterà prima l'Europa e quindi l'Italia: si tratta di una massa d'aria di origine polare marittima, caratterizzata da valori geopotenziali piuttosto bassi, e da temperature in quota particolarmente rigide. Con l'inizio del mese di febbraio, invece, le masse d'aria tenderebbero ad assumere caratteristiche artiche, determinando un flessione del campo termico più sensibile anche al suolo. Si potrebbe aprire una fase tipicamente perturbata, associata a nevicate a quote basse.

Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, si va verso l'epilogo di gennaio: che mese è stato dal punto di vista meteorologico?
Un mese alquanto mite, sebbene non ai livelli dello scorso anno, quantomeno sulle aree pianeggianti e talora fino alla costa, laddove l’azione delle inversioni termiche legate ad un lungo periodo di alta pressione, ha favorito cali termici notturni per irraggiamento radiativo con diverse temperature minime al di sotto dello zero, sia pure di poco e specialmente nella prima metà del mese. Diverso il discorso invece per i rilievi, ove le temperature sono risultate assai miti, sia di giorno che di notte, a parte una breve parentesi nei primissimi giorni di gennaio.

Come sono state le anomalie termiche?
Sicuramente abbondantemente positive su tutta la regione, passando da circa +2°C sulle aree di bassa pianura a +3°C circa sui rilievi (rispetto alla media climatologica 1971-2000). Insomma un mese assai mite, che si è differenziato da quello dello scorso anno per la piovosità decisamente minore; ma la sostanza rimane una notevole mitezza generale.

Si avvicinano i "giorni della merla": sono in vista cambiamenti significativi?
Si pensa che i fatidici giorni della merla siano i più freddi dell’anno, ma in realtà si tratta essenzialmente di un detto popolare, dal momento che i dati climatologici non concordano. Infatti il periodo più freddo dell’anno in regione si inquadra in prevalenza tra la prima e la seconda decade di gennaio; pertanto in linea teorica il periodo più freddo dovrebbe essere alle spalle, in realtà i valori di cui sopra sono mediati su un periodo almeno trentennale, mentre nelle singole annate i picchi di freddo possono aversi anche in periodi assai diversi nell’arco dell’inverno. Detto questo, si scorgono segnali circa una probabile fase più invernale a partire dalle giornate di giovedì o venerdì prossimi, quando una profonda saccatura in quota, di origine dapprima polare e poi artica marittima, tenderà a scendere verso l’Europa centrale invadendo anche il bacino del Mediterraneo.

Si abbasseranno notevolmente le temperature?
Occorre precisare che l’aria in arrivo non sarà particolarmente fredda, poichè prima di giungere a noi compirà un lungo percorso sull’oceano mitigandosi dal basso; inoltre le correnti dominanti saranno, almeno in una prima fase, nordoccidentali, e quindi l’arco alpino potrà attuare una certa protezione sulle regioni settentrionali. In ogni caso masse d’aria un pò più fredda potranno riuscire ad invadere le nostre zone durante la prossima settimana, quando sono previste temperature un po' al di sotto della norma sebbene senza alcun eccesso. Insomma le maggiori probabilità riguardano l’arrivo di una normale fase invernale, specie nella prossima settimana (ovviamente da confermare nei prossimi giorni), ma senza alcun eccesso.

Sono attese precipitazioni?
Non saranno di particolare consistenza, almeno in questa settimana, tuttavia tra le giornate di giovedì e venerdì prossimi, un primo fronte potrà apportare brevi precipitazioni ma nevose in prevalenza solo sui rilievi sebbene a quote via via più basse e fino ai 300-400 metri nella giornata di venerdì. Data la presenza di pressione molto bassa in quota e data la natura marittima dell’aria in arrivo, alquanto instabile, non si possono escludere rovesci sparsi che in qualche caso potranno determinare brevi fasi di neve anche nelle aree di pianura (nelle precipitazioni a carattere di rovescio si ha un calo più deciso del livello dello zero termico).

Poi cosa accadrà?
Durante la prossima settimana il rischio di nevicate non è da escludere, a causa della possibile formazione di aree depressionarie meglio organizzate sul bacino del Mediterraneo. Al momento però è prematuro riuscire a stimare l’eventuale entità delle precipitazioni e la loro durata, ma soprattutto l’esatta quota cui potrà arrivare la neve.

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