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Cronaca

Il destino dell'ex 'Tendicollo Universal': il vasto edificio del centro sarà demolito e ricostruito

Sarà demolito e ricostruito ex-novo: è il destino del grosso fabbricato tra via Maceri e via Francesco Nullo che a Forlì viene comunemente chiamato 'ex-Universal'

Sarà demolito e ricostruito ex-novo: è il destino del grosso fabbricato tra via Maceri e via Francesco Nullo che a Forlì viene comunemente chiamato 'ex-Universal'. Si tratta della struttura dismessa, di proprietà comunale che si trova tra piazza del Carmine e via Regnoli. Dopo 11 anni di tentativi, un soggetto privato ha partecipato al bando per l'acquisizione della struttura, offrendo l'importo a base d'asta di 200mila euro. Il compratore si è aggiudicato così 6.370 metri quadri disposti su 5 piani (seminterrato, rialzato e tre piani). Ma il dato è poco significativo, dal momento che la struttura, realizzata nel 1962, sarà demolita e ricostruita completamente.

Il bando comunale consente la ricostruzione di un edificio con 5 piani fuori terra (oltre al piano interrato o seminterrato), con altezza massima non superiore a 17,5 metri e come massimo ingombro quello determinato dagli allineamenti sui fronti stradali di via Maceri e via Nullo e la creazione di una corte interna per garantire aerazione e illuminazione a tutti gli appartamenti. Il Comune inoltre chiede l'arretramento della struttura di almeno 2,5 metri rispetto al fronte stradale dell'ultimo piano fuori terra (sia su via Maceri sia su via Nullo), così da mantenere più o meno la sagoma dell'edificio attuale. 

Ad aggiudicarsi il bando è una società pubblico-privata, specializzata in social housing, la 'Investire Sgr', a sua volta di proprietà di 'Emilia Romagna Social Housing', partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, Unicredit ed anche dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Si tratta dello stesso soggetto che a Meldola ha curato il recupero della Casa di accoglienza 'San Giuseppe' a servizio dell'Irst. L'obiettivo del progetto, che impegnerà alcuni milioni di euro, è la realizzazione di abitazioni in “social housing”, vale a dire a prezzi di acquisto o affitti calmierati, pur trovandosi sul libero mercato e quindi non nel sistema ingessato delle case popolari pubbliche. Il progetto è finalizzato a tutti i nuclei famigliari in una “fascia grigia” che pur non potendosi permettere canoni o mutui sul libero mercato, tuttavia non rientrano nei parametri degli alloggi pubblici, per i quali comunque esistono tempi di attesa lunghissimi, come per esempio giovani coppie, nuclei monogenitoriali, anziani e famiglie con disabili. Il progetto sarà meglio dettagliato in futuro.

La storia del palazzo

L’edificio fu edificato nel 1962, successivamente alla demolizione del fabbricato preesistente nell'ambito di un isolato del centro storico, uno “sfregio” rispetto alla struttura urbanistica della parte centrale della città, come purtroppo molti ce ne sono stati in centro con la ricostruzione del Dopoguerra. Negli anni l'edificio ha ospitato diverse attività di tipo terziario e artigianale fra cui un albergo (che occupava i piani secondo e terzo), ma anche la fabbrica di tendicollo per camicie “Universal”, con le attività di confezioni e merceria all’ingrosso al piano terra. Della “Tendicollo Universal” rimangono poche tracce se non delle insegne scolorite sui vetri. L'attività sponsorizzò una famosa corsa ciclistica a cronometro, il Trofeo “Tendicollo Universal” che si disputò tra il 1958 e il 1979 sulle strade tra Forlì e Castrocaro e che vide la partecipazione dei grandi campioni del ciclismo dell'epoca. L'albo d'oro annovera tra i vincitori Ercole Baldini, Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Francesco Moser, Bernt Johansson.

La struttura è stata poi sede di circoli e associazioni sportive negli anni Ottanta e Novanta, fino all'utilizzo come sede della 1° Circoscrizione cittadina ed in parte come alloggi pubblici. Dal 2007 l'edificio è stato dismesso, dopo 45 anni di utilizzo per finalità diverse. L'immobile era da tempo inserito nel Piano alienazioni del patrimonio immobiliare. In passato vi sono state diverse aste pubbliche (12 dicembre 2007, 8 aprile 2008 e 5 novembre 2015), tutte andate deserte. L'ultima per un importo di 400mila euro. Nel 2012 vide una breve parentesi di “ritorno alla vita” con un'occupazione abusiva da parte di un centro sociale che prese il nome di 'Maceria' dal nome della strada attigua, via Maceri. Venne sgomberato dalla Polizia e riconsegnato al Comune. Un'occupazione che non è stata del tutto inutile, dal momento che partiva da una richiesta di “casa per tutti”: l'housing sociale andrà in quella stessa direzione. Il Comune ha imposto al compratore di tutelare gli undici dipinti murali dell’artista forlivese Irene Ugolini Zoli presenti all'interno.

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