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Cronaca

Canile, l'associazione dei volontari critica il Comune: "Animali isolati"

L'associazione evidenzia in una nota che "la totale mancanza in questi anni di una figura professionale che supporti questi animali"

L’associazione volontari del canile di Forlì, dopo oltre un anno dalla richiesta di mettere fine all’isolamento sociale di numerosi cani ospiti della struttura, critica la il Comune per "la mancata volontà di attuare un progetto di recupero". Spiegano i volontari: "Ad oggi, infatti, oltre 10 cani non hanno la possibilità di interagire in alcun modo né con gli altri cani né con operatori o volontari. In alcuni casi, è addirittura presente un sistema meccanico di apertura esterno al box che azzera qualsiasi contatto con l’uomo. Una situazione di isolamento insostenibile che, come tale, rischia di diventare una grave forma di stress per un animale che è per natura altamente sociale". 

L'associazione evidenzia in una nota che "la totale mancanza in questi anni di una figura professionale che supporti questi animali con percorsi di recupero comportamentale - per aumentare il loro indice di adottabilità nella speranza di trovare loro una famiglia o, almeno, migliorarne la qualità di vita in canile - ha spinto il gruppo di volontari a sollevare più volte l’argomento anche in sede istituzionale fino a proporre un vero e proprio progetto basato su figure professionali preparate quali veterinari comportamentalisti ed istruttore cinofilo. Tale iniziativa sarebbe stata, per altro, finanziata dai volontari stessi".

"Dopo oltre un anno di insistenze, sembra arrivare finalmente l’agognato traguardo con la richiesta, da parte del Comune, di curriculum e assicurazione del professionista individuato rassicurandoci via mail di non avere nessuna remora affinché l’istruttore possa operare all’interno del canile - viene sottolineato -. Pur avendo presentato la documentazione richiesta, al momento dell’ingresso nella struttura da parte dell’istruttore cinofilo, scopriamo che ci è nuovamente e incomprensibilmente negato il contatto con i cani destinatari del progetto. A seguito di un colloquio telefonico con il referente comunale, siamo rassicurati sulla mancanza di un semplice permesso di ingresso che sarebbe stato formalizzato nel giro di pochi giorni. Passano due settimane e veniamo convocati non per ultimare le formalità previste, così come promesso, ma per affrontare un ordine del giorno piuttosto vago".

"Abbiamo quindi preferito declinare l’invito all’ennesima discussione che non fa altro che allungare i tempi, a discapito dei tanti cani isolati tutt’ora in attesa di qualcuno che metta la parola fine alla loro condizione - continuano i volontari -. La nostra irremovibilità va letta alla luce di una carenza che da anni condanna i cani ad un inaccettabile isolamento sociale. Vogliamo sottolineare che percorsi di recupero comportamentale da parte di figure professionali competenti, sono la consuetudine pressoché in tutti gli altri canili del territorio. Amareggiati dal fatto che la presenza dei volontari all’interno della struttura comunale forlivese sia vista non come una risorsa ma piuttosto un ostacolo, chiediamo di poter essere ascoltati dal consiglio comunale in una commissione consiliare ad hoc che tratti questo delicato argomento". 

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