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Cronaca

Accordo tra Comune e carcere: i detenuti svolgeranno lavori socialmente utili

Tra gli ambiti in cui i detenuti potranno impegnare il loro lavoro si evidenziano servizi di tutela e cura del patrimonio culturale

Per la prima volta sul territorio forlivese, è stato sottoscritto sabato, in occasione del 202esimo anniversario della Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, il Protocollo d’intesa tra la Casa circondariale di Forlì, il Comune di Forlì e l’ente di formazione Techne, per la realizzazione di un progetto di “lavori di pubblica utilità’” rivolto alle persone detenute nella Casa Circondariale di Forlì.

Il Protocollo prevede che persone detenute nelcarcere di Forlì, ammesse al lavoro all’esterno (ai sensi dell’articolo 21, comma 4 ter, della Legge 354/75), prestino un’attività non retribuita per conto del Comune di Forlì, a favore della collettività. Tra gli ambiti in cui i detenuti potranno impegnare il loro lavoro si evidenziano servizi di tutela e cura del patrimonio culturale, con particolare riferimento ai musei e alle biblioteche, cura e manutenzione del verde pubblico o azioni di tutela del patrimonio ambientale, attività di manutenzione e di cura del decoro di beni del patrimonio pubblico comunale (esempio giardini, ville e parchi) e tanto altro ritenuto dal Comune di Forlì funzionale al miglioramento della qualità della vita, alla protezione dei diritti della persona e alla tutela/valorizzazione dell’ambiente.

L’ente di formazione Techne, di proprietà del Comune di Forlì (attraverso Livia Tellus Romagna Holding Spa) e del Comune di Cesena, firmataria del protocollo, mette a disposizione gratuitamente un proprio tutor specializzato per monitorare il percorso del detenuto e affrontare eventuali criticità che possano insorgere. L’agenzia formativa mette inoltre a disposizione i corsi di formazione obbligatori per la sicurezza su lavoro dei detenuti e provvede a garantire l’adeguata copertura assicurativa per gli infortuni. Hanno sottoscritto il Protocollo per il Comune di Forlì, il sindaco Gian Luca Zattini, per la Casa Circondariale di Forlì, la direttrice Palma Mercurio e per l’agenzia formativa Techne, il presidente Sergio Lorenzi. "Un progetto innovativo per il nostro territorio – sottolinea Palma Mercurio, Direttrice della Casa Circondariale di Forlì - che permette di offrire ai detenuti un’opportunità di recupero sociale, nell’ottica di una giustizia riparativa, che si mette al servizio della cittadinanza".

Per la Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, con l'accordo "si apre un’esperienza di sana e lungimirante amministrazione, un esempio per tutte le città che ospitano sul proprio territorio un istituto penitenziario. L’amministrazione forlivese di centrodestra, con azioni concrete ma per nulla scontate, aderisce in pieno ai principi costituzionali per i quali il carcere deve essere, anche e soprattutto, strumento di rieducazione. E’ su queste buone pratiche che si misurano le capacità dell’amministrazione del fare. Auspico che dal livello governativo si metta mano in tempi rapidi a una riforma complessiva che consenta ai primi cittadini di poter attuare tali politiche con facilità sempre crescente, ma anche provvedimenti che mettano i nostri agenti di polizia penitenziaria nelle condizioni di lavorare al meglio con organici adeguati. Non ultimo, occorre prevedere quelle indispensabili forme di semplificazione per il trasferimento dei condannati stranieri nel loro Paese di origine, possibilità prevista dalla convenzione di Strasburgo proprio nell’ottica del reinserimento sociale del detenuto". 

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