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Cronaca

Quando la promozione turistica "violenta" la geografia: l'Acquacheta scippata a S.Benedetto

Quando la geografia cambia liberamente in base a chi paga. Ed è così che la cascata dell’Acquacheta, fiore all’occhiello dell’Appennino forlivese, decantate da Dante, diventa toscana

Quando la geografia cambia liberamente in base a chi paga. Ed è così che la cascata dell’Acquacheta, fiore all’occhiello dell’Appennino forlivese, decantate da Dante nella parte della Divina Commedia in cui cita San Benedetto in Alpe e Forlì diventa niente meno che un’attrazione da visitare… tra San Godenzo e Marradi. E’ quanto risultata dalla brochure turistica del percorso “Le vie di Dante” che dai loghi presenti è evidente sia stata finanziata da enti locali e del turismo di Toscana e della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna. Ma se in questo percorso dantesco sull’asse Firenze-Ravenna, luoghi di nascita e morte del Poeta, non si prevede un passaggio nel forlivese, fa specie che a tutti i costi sia stata inserita la cascata più celebre dell’Appennino forlivese come un luogo dantesco dell’area di San Godenzo e Marradi, quando in verità è Dante stesso a citarla come luogo di San Benedetto in Alpe e di Forlì.

Poco conta che il confine tra Toscana e Romagna passi proprio per la pozza d’acqua formata dalla cascata. Non è, infatti, tanto il confine amministrativo moderno a contare, quanto la storia secolare di questi posti. Ad accorgersi della forzatura geografica è Massimo Ragazzini, originario di San Benedetto in Alpe. Ragazzini se la prende contro la brochure “Le vie di Dante” e spiega: “Nel testo si legge testualmente ‘Dante e l'Acquacheta - Risale al 1302 la visita del Sommo Poeta alla suggestiva cascata dell'Acquacheta, immersa nei boschi dell'Appennino tra San Godenzo e Marradi’. Nel documento non si fa mai menzione di San Benedetto in Alpe e neppure di Portico di Romagna, di Forlì o di qualsiasi altra località della provincia di Forlì-Cesena”.

E critica: “Nel testo si ignora (o si è voluto ignorare?) che Dante, quando scrive dell'Acquacheta, cita espressamente San Benedetto (“rimbomba là sovra San Benedetto dell'Alpe ...”) e si ignora che la località di gran lunga più vicina alla cascata è la stessa San Benedetto, e non San Godenzo o Marradi. Sembra quindi che si voglia portar via da San Benedetto e dalla Provincia di Forlì (sotto l'aspetto della promozione turistica) la cascata dell'Acquacheta”. Riconosce lo studioso: “La spiegazione del macroscopico errore risiede probabilmente nella collocazione geografica degli enti che patrocinano l'iniziativa "Le vie di Dante". Tra di essi non c'è la Provincia di Forlì e ci sono invece l'Unione della Romagna faentina e l'Unione montana dei comuni del Mugello. Credo che sarebbe doveroso, per gli enti preposti alla promozione turistica della provincia di Forlì-Cesena, attivarsi per la correzione  di questo documento.  Ho già informato  il Sindaco di Portico e San Benedetto Luigi Toledo”.
 

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