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Cronaca

Decoro delle rotonde, "Serve rivedere le regole: sfruttarle per business"

Attualmente vi sono "grandi rotonde incolte in punti chiave della città (l’esempio più eclatante è senz’altro quella della rotatoria di via Bertini in ingresso alla tangenziale)"

Le rotonde stradali occasioni di business promozionale e fonte di lavoro per l'aziende specializzate nel verde. E' l'opinione di Fausto Peron, titolare dei Vivai Peron Fausto. Esordisce l'imprenditore: "Da parecchi anni a Forlì, con l’avvento delle rotonde, come sistema per favorire la circolazione dei veicoli, si è posto il problema della realizzazione e della conseguente manutenzione di tali spazi verdi. L’approccio dell’amministrazione comunale alla questione punta all’individuazione di imprese o altri organismi, disponibili ad una collaborazione al fine della gestione di tali spazi verdi. Tale collaborazione è da intendersi a titolo gratuito, con i conseguenti costi di valorizzazione e manutenzione a carico del richiedente. Le richieste che pervengono, a seguito di avviso pubblico (l’ultimo dei quali aveva una scadenza al 14 ottobre scorso), vengono sottoposte alla Commissione Cittadina del Verde Pubblico, che è chiamata ad esprimere una valutazione non solo in termini di estetica e di integrazione con il tessuto urbano circostante, ma anche di criteri ed elementi di tipo ecologico ed ambientale definiti dal Servizio Gestione Edifici Pubblici Verde del Comune. Segue una valutazione a punteggio diversificato per definire gli assegnatari delle singole rotonde".

"Fin qui nulla da eccepire - prosegue Perone -. il problema reale sta nelle regole che l’amministrazione pone alla realizzazione dei progetti, in termini di utilizzo di materiali, di inserimento di piante ed essenze, di colori, di contenuti culturali e specialmente in merito alla cartellonistica pubblicitaria. Va da sé che le imprese che aderiscono alla proposta comunale, vi intravvedono un’opportunità, che, a fronte di costi comunque rilevanti, presenta una buona visibilità in termini promozionali. Il fatto che vengono limitate in maniera considerevole le installazioni pubblicitarie a piccoli cartelli poco visibili, è certamente motivo di scarso interesse per le aziende, che non ritengono l’investimento commisurato ai possibili benefici promozionali. Il risultato che si genera, quindi, è sotto gli occhi di tutti: ovvero grandi rotonde incolte in punti chiave della città (l’esempio più eclatante è senz’altro quella della rotatoria di via Bertini in ingresso alla tangenziale), che offrono un impatto visivo pessimo all’intera comunità in termini di decoro urbano”.

“Servirebbe - continua Fausto Peron - un approccio più elastico alla questione con maglie più larghe sulle regole progettuali e pubblicitarie: le rotonde possono diventare mezzi di comunicazione straordinari per le imprese e anche una fonte di lavoro per aziende del mio settore; quello che chiedo con forza all’amministrazione comunale è di rivedere le regole d’ingaggio, per produrre benefici per non solo per le imprese, ma in definitiva per tutti i cittadini forlivesi, che potrebbero beneficiare di contesti verdi ordinati e gradevoli, in sostituzione di aree alla stato brado, che penalizzano l’intero contesto urbano".

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