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Cronaca

Gli ambientalisti tornano sulla questione fumi: "Servono garanzie alla tutela della salute"

Sia il Taaf che il Coordinamento Ambientale Interquartieri chiedono ancora una volta al Comune di Forlì, alla Regione Emilia Romagna ed a tutti gli enti preposti "le necessarie garanzie alla tutela della salute pubblica"

Il Taaf e il Coordinamento Ambientale Interquartieri di Forlì ritengono "non convincenti" le valutazioni di Arpae sul fumo nero dell'inceneritore Mengozzi. "Arpae - esordiscono il coordinatore del Taaf Alberto Conti e Loretta Prati del Coordinamento Ambientale Interquartieri - sostiene che il sistema di emergenza "Quencher" lavora quando è in manutenzione la sezione di produzione energia. Da varie segnalazioni di cittadini, giustamente preoccupati, risulta che il fumo nero è stato visibile durante parziali periodi del giorno per vari giorni da agosto in avanti".

"Perchè tanti giorni di malfunzionamenti, di guasti, di manutenzioni? - si chiedono gli ambientalisti -. E perchè Arpae comunica informazioni solo quando viene interpellata da cittadini ed associazioni a tutela della salute pubblica e non si preoccupa invece di prevenire situazioni di potenziale pericolo? Inoltre Arpae sostiene che il fumo nero sia solo una illusione ottica dovuta "al diverso spessore dei fumi che modifica la trasparenza alla radiazione solare". Risulta invece che la colorazione nera dei fumi abbia sostituito quella bianca (e continuato per ore) in pari condizioni di radiazione solare, salvo poi repentinamente tornare alla colorazione bianca. Allora se una manutenzione effettuata secondo modalità discontinue (i periodi di fermo si sono alternati ripetutamente) non può essere considerata credibile, se la radiazione solare non c'entra nulla, che cosa è veramente uscito ad intermittenza dal camino Mengozzi?"

Proseguono gli ambientalisti: Arpae e Mengozzi hanno sempre fornito versioni concomitanti, tranne nell’ultimo comunicato in cui Mengozzi ammette di aver solo “proposto” ( e quindi evidentemente non ha ancora realizzato) il monitoraggio in continuo del mercurio, mentre al contrario Arpaeafferma che tale monitoraggio è già in funzione all’inceneritore. Arpae evidentemente non sa che dai suoi stessi rapporti ispettivi annuali il monitoraggio in continuo del mercurio non è minimamente evidenziato, perché in realtà non esiste. Tutti questi equivoci dovranno essere al più presto chiariti, unitamente a tutte le altre osservazioni sul funzionamento più generale dell'impianto, presentate ripetutamente dal Taaf, sulle quali né Arpae né Mengozzi hanno dato mai spiegazioni sufficientemente provate e documentate".

"Di conseguenza - continuano Conti e Prati - sia il Taaf che il Coordinamento Ambientale Interquartieri chiedono ancora una volta al Comune di Forlì, alla Regione Emilia Romagna ed a tutti gli Enti preposti le necessarie garanzie alla tutela della salute pubblica e dell'ambiente, nel totale rispetto del Principio di Precauzione. Occorre cioè evitare, nel dubbio, qualsiasi autorizzazione ad impianti non chiaramente monitorati e controllati, rimettendo in discussione quelli esistenti per i quali sussistano ragionevoli critiche di tipo tecnico".  

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