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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Concerto del maestro Muti in ricordo di don Dario, il ricavato al reinserimento dei carcerati

I 15mila e cento euro raccolti sono stati ripartiti fra le varie associazioni che si occupano di riavvicinamento sociale dei carcerati

Il concerto dello scorso 11 dicembre, tenutosi al PalaGalassi di Forlì, in ricordo di don Dario Ciani, ex cappellano del carcere di Forlì, e che ha visto la partecipazione del maestro Riccardo Muti ha permesso di raccogliere 15mila e cento euro, incasso che viene interamente concesso all'amministrazione del carcere e alle associazioni no profit impegnate nel riavvicinamento dei carcerati alla vita sociale.

“Il rapporto tra il carcere, il territorio e le istituzioni - dice il sindaco di Forlì, Davide Drei – è di massima importanza e va valorizzato. Non dobbiamo dimenticare che il carcere ospita persone che necessitano di aiuto e attenzione per essere accompagnate, mentre scontano la loro pena, al riavvicinamento alla società in modo tale da evitare anche reiteri delle pene. Nel caso di Forlì, possiamo affermare che il carcere è aperto verso il territtorio, grazie ad una serie di associazioni no profit che con i loro progetti si occupano dei carcerati e delle loro famiglie. Don Dario Ciani è stata una figura lungimirante, che ha saputo colmare i bisogni dei detenuti e ha fondato realtà come la comunità di Sadurano, che garantiscono una prosecuzione dell'attenzione alla persona anche fuori dal carcere. Il concerto a lui dedicato è stato un momento di ricordo, il cui risultato economico abbiamo deciso di dedicarlo interamente alla causa che più stava a cuore a Don Dario, ovvero il benessere dei carcerati”.

L'incasso della serata verrà quindi ripartito tra le associazioni che si prendono in carico i bisogni dei detenuti, le quali al termine dell'anno di concessione dei fondi, saranno chiamate a consegnare un rendiconto all'amministrazione comunale per mostrare dove e come questi fondi sono stati spesi. Le associazioni no profit che operano in carcere e che beneficeranno della somma sono la comunità di Sadurano, il Centro di Solidarietà, l'associazione Contatto, l'associazione Buon Pastore Caritas, la Papa Giovanni XXIII e l'associazione San Vincenzo de Paoli. Oltre a queste, una quota verrà destinata all'amministrazione del carcere e al cappellano che ha sostituito don Dario Ciani dopo la sua scomparsa, don Enzo Zannoni.

“Ci siamo interrogati – racconta la direttrice del carcere, Palma Mercurio – su cosa don Dario avrebbe fatto con questi soldi e oltre a destinarne parte ai progetti di reinserimento, abbiamo pensato alla concretezza e siamo giunti alla conclusione che quello che manca in carcere, e che potrebbe veramente cambiare la vita dei detenuti anche se si tratta di un piccolo gesto, è la creazione di una zona all'interno della struttura dedicata al taglio di barba e capelli per i detenuti. Infatti, se per le detenute abbiamo ogni tanto delle parrucchiere e delle estetiste che vengono a prendersi cura delle carcerate, per gli uomini il problema è più presente. La vecchia poltrona da barbiere che possediamo è inutilizzabile e sostituirla garantirebbe la risoluzione di una problematica soprattutto igienica”.

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