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Cronaca Villa Selva-San Leonardo / Via Tibano

Festa dell'Ignoranza, "Centri giovanili in mano alla clientele"

Una dichiarazione destinata a fare rumore, quella dei due esponenti di Rifondazione Comunista Nicola Candido e Bruno Renna. Il riferimento è la festa bloccata alcuni giorni fa nella zona di via Bidente

Una dichiarazione destinata a fare rumore, quella dei due esponenti di Rifondazione Comunista Nicola Candido e Bruno Renna. Il riferimento è la festa bloccata alcuni giorni fa nella zona di via Bidente, dove alcuni ragazzi hanno occupato abusivamente un capannone fatiscente per farci una festa: la “festa dell'ignoranza” come l'hanno pubblicizzata loro sul Facebook, un “rave party” come l'hanno bollato i carabinieri nell'intervenire per spegnere gli altoparlanti e denunciare i circa 130 presenti che hanno occupato la proprietà privata di un'ex cava in via Tibano.

Il rave party in via Tibano



Fermato un rave-pary, il sopralluogo dei carabinieri

Festa o “rave” che sia, Rifondazione Comunista è vicino “ai ragazzi che hanno organizzato la "festa dell'ignoranza" qui a Forlì nei giorni scorsi e si sono beccati una segnalazione dalle autorità”. Dicono Candido e Renna: “Lo siamo perché a Forlì si è completamente perso di vista cosa sia il concetto di degrado; di delinquenza ma anche di socialità e comprensione per le esigenze dei giovani. L'intervista di Domenica 19 Agosto, dimostra come i ragazzi, giovani e non certo delinquenti, volessero organizzare una festa per animare il triste e desolato Agosto forlivese. Hanno sbagliato ad occupare un suolo non loro? Certo. Ce ne rendiamo conto, ma farli passare per criminali spacciatori ci sembra decisamente troppo”.

Quindo l'affondo sulla gestione delle attività giovanili: “Forlì si muove su logiche clienteliste; in cui se sei all'interno di associazioni, partiti o movimenti legati a determinati poteri hai la possibilità di fare; se invece sei uno qualunque no. La Fabbrica delle Candele (il centro giovanile di viale Salinatore, ndr), nata come progetto di socializzazione cittadino libero da vincoli "burocratici" ed ora diventata vetrina snob, aperta solo per pochi, ne è un esempio. A Forlì mancano spazi interculturali, sociali e liberi. Attenzione; quando parliamo di spazi liberi non ci rivolgiamo a spazi dove la criminalità può fare ciò che vuole o dove si può trasgredire alle leggi come nulla fosse. Crediamo invece che tali spazi autogestiti possano servire a migliorare la vivibilità e la responsabilizzazione giovanile in una città sempre più vecchia”.

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