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Cronaca

Regali di Natale, vendite in aumento: boom per cesti e prodotti alimentari locali

I prodotti alimentari tipici del territorio sono i regali più venduti, insieme a maglieria, profumi ed accessori

L’andamento degli acquisti legati al Natale premia il Made in Italy e la qualità dei negozi tradizionali. I prodotti alimentari tipici del territorio sono i regali più venduti, insieme a maglieria, profumi ed accessori. Questi in sintesi i dati che emergono dall’indagine sulle vendite del periodo pre-natalizio effettuata da Confcommercio Forlì, tramite il centro studi Iscom Forlì, su un panel di 50 imprese commerciali del territorio forlivese, del comparto alimentare ed extralimentare (abbigliamento, calzature, accessori, profumeria, oggettistica e giocattoli), per monitorare l’andamento delle vendite di questo Natale e gli orientamenti di spesa delle famiglie forlivesi.

Positivo l’andamento delle prime settimane di dicembre: in base all’indagine il 61% degli operatori intervistati dichiara vendite stabili (45%) o in aumento (16%) rispetto allo scorso anno. In crescita, rispetto al 2016  la percentuale degli operatori che dichiarano aumenti delle vendite, con incrementi medi del 14%. Sono i prodotti alimentari della tradizione a dominare la classifica dei regali più acquistati per questo Natale: nel comparto alimentare il 42% degli operatori dichiara vendite in aumento rispetto allo scorso anno e un altro 34% dichiara comunque un andamento stabile. Tendenza confermata anche per le altre merceologie considerate nell’indagine, dall’abbigliamento ai beni per la persona e per la casa, ai giocattoli: gli operatori dichiarano infatti vendite stabili o in aumento, complessivamente, almeno nel 58% dei casi.

"Questi risultati sono il segnale di un progressivo ritorno alla fiducia da parte delle famiglie - commenta il direttore di Confcommercio Forlì Alberto Zattini - che deve continuare ad essere sostenuta, per tradursi in una ripresa dei consumi stabile e duratura, a partire dalle buone premesse che abbiamo riscontrato nelle prime settimane di dicembre. La grande professionalità e il servizio dei nostri esercizi commerciali di vicinato sono una risposta concreta alla ricerca di qualità da parte dei consumatori. Per questo ci siamo impegnati, con le Ascom della regione, a promuovere gli acquisti natalizi nei negozi “sottocasa”, per sostenere la rete delle piccole attività commerciali che animano le nostre Città e le nostre piazze e che tengono viva la tradizione del Natale".

Sul fronte dei comportamenti di acquisto dall’indagine emerge un’attenzione ormai consolidata al prezzo da parte della clientela (55% degli operatori) e si conferma la tendenza ad acquistare regali utili (17%) e a ricercare le ultime novità in commercio (lo rileva l’12% degli operatori). Inoltre, per la prima volta dopo alcuni anni, i consumatori stanno ritornando ad acquistare, già a inizio dicembre, non solo regali natalizi, ma anche capi di abbigliamento legati alla stagione. Grande attenzione per il Made in Italy (55% degli operatori) e la qualità dei prodotti; si torna a cercare il prodotto di marca (21%) e alla moda (22%), mentre quasi la metà degli intervistati segnala che è  vistosamente calato  l’interesse della clientela per i prodotti economici “primo-prezzo".

"Le famiglie vogliono spendere bene - aggiunge il Zattini - e per questo scelgono di affidarsi ai negozi di vicinato per i loro acquisti di qualità. I segnali rilevati nelle prime settimane di dicembre consentono di prevedere un risultato positivo per tutto il periodo, compreso questo ultimo week end di Natale". Tra i regali più acquistati, ai primi posti ci sono i prodotti alimentari, in particolare quelli artigianali della tradizione e le ceste natalizie; nell’abbigliamento la maglieria e i capispalla; nei beni per la persona profumi, articoli di bigiotteria ed accessori (meglio se griffati). In aumento, negli ultimi anni, la spesa pro-capite per il periodo natalizio per gli alimentari (+51% dal 2015 ad oggi), con una spesa media per famiglia che si attesta quest’anno a circa 80 euro.

Anche per l’abbigliamento e i beni per la persona si evidenzia un incremento rispetto allo scorso anno, con una spesa media per famiglia pari rispettivamente a 164 euro e 169 euro; per gli altri beni (in particolare oggettistica, giocattoli, libri) la spesa media per famiglia è pari a 101 euro circa. Per quanto riguarda la propensione degli operatori ad integrare la vendita in negozio con forme di vendita on-line, l’indagine evidenzia che nell’arco degli ultimi cinque anni sta crescendo la percentuale degli operatori di esercizi commerciali tradizionali che fa anche vendita on-line in maniera diretta, tramite sito aziendale o social network.

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