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Cronaca

Restaurata e posizionata al Monte di Pietà, la mostra 'Ottocento' lascia in eredità un'opera di Previati

Già nella giornata di sabato, in occasione dell' “Invito a palazzo”, con l'apertura al pubblico del palazzo del Monte  di Pietà, si potrà vedere questo quadro di grandissime dimensioni

Una nuova opera va ad arricchire la collezione artistica della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Già nella giornata di sabato, in occasione dell' “Invito a palazzo”, con l'apertura al pubblico del palazzo del Monte  di Pietà, si potrà vedere questo quadro di grandissime dimensioni, che già ha scintillato alla mostra 'Ottocento', esposto sullo scalone del Musei San Domenico. Si tratta del “Cesare Borgia a Capua (Il Valentino)” di Gaetano Previati, di 6x3 metri, opera realizzata 140 anni fa e già oggetto dell'ammirazione dei suoi contemporanei, tanto che, per esempio, piacque molto a Giuseppe Verdi. Comprata dal conte Sauli Visconti per la sua villa-castello neogotico, a Dorgagnano, nel comune di Bertinoro, venne incamerata nel patrimonio della Cassa dei Risparmi di Forlì e da qui in quello di Intesa San Paolo. Prima del restauro per l'esposizione al San Domenico, sostenuto  dalla Fondazione, la grande opera era esposta nella sede centrale della ex Carisp di corso della Repubblica. Ed ora approda, in comodato gratuito, alla Fondazione, che l'ha allestita su una grande parete della sala del consiglio del Monte di Pietà.

Video - Il trasloco del quadro

“Intesa San Paolo, da sempre impegnata nella valorizzazione dell'arte, ha accettato di trasferire al Monte di Pietà questa sua opera, che fino allo scorso febbraio si trovava nella sua sede di corso della Repubblica, la quale avendo cambiato funzione ed essendo meno aperta al pubblico, rischiava di diventare meno accessibile”, spiega il presidente della Fondazione Roberto Pinza. Lo scopo è quella di rendere l'opera di Previati, tornata  in tutto il suo splendore grazie al restauro, più visibile dato che periodicamente le collezioni del Monte di Pietà sono visitabili al pubblico e, su richiesta, sempre accessibili dalle scolaresche. La prima occasione per ammirare l'opera è sabato dalle 10 alle 19, con visite guidate previste alle ore 10, 12, 15 e 17.

“Il convincimento di Intesa San Paolo è che il patrimonio artistico, per quanto di proprietà di un soggetto, di fatto appartiene  alla comunità e ne va favorito l'incontro con essa”, spiega Michele Coppola, direttore per arte, cultura e beni storici di Intesa San Paolo. Il comodato alla Fondazione è frutto dell'impegno della stessa Fondazione, che ha restaurato a proprie spese l'opera di Previati. D'altra parte, le mostre del San Domenico, come in quest'ultimo caso di 'Ottocento' si lasciano dietro sul territorio anche il recupero e la conservazione del patrimonio artistico locale: “In 14 mostre organizzate al San Domenico, la Fondazione ha investito 2 milioni di euro in restauri di opere in gran parte locali, ma non solo”, sintetizza il responsabile per le Grandi mostre Gianfranco Brunelli.

Con la stessa filosofia, e sempre grazie all'intervento della stessa Fondazione, resterà visibile sul territorio un'altra opera: “Il minatore” in bronzo di Enrico Butti, realizzata nel 1888. Appartenente ad una collezione privata, è stata ripulita e messa in esposizione sempre nella mostra 'Ottocento'. Il proprietario, al rientro dell'opera d'arte, ha accettato di concederla in comodato gratuito ai Musei Civici, ed in particolare a Palazzo Romagnoli, dove sarà affiancata alla Collezione Verzocchi, sul tema del lavoro. “Speriamo che quest'aggiunta contribuisca ad accrescere la frequentazione di questa collezione, che ad ora non è quella che si vorrebbe”, spiega Pinza. L'opera attualmente è esposta nell'androne al piano terra del Monte di Pietà e sarà anch'essa visibile in occasione delle visite guidate di sabato.

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