rotate-mobile
Cronaca

Disperso sul fronte di guerra russo nel gennaio del '43: forlivese parte alla ricerca del nonno Agostino

Potrebbe scattare a settembre la spedizione del tecnico operatore della sede Rai di Bologna Fabio Giorgetti alla ricerca del nonno Agostino, soldato della 156° Divisione di Fanteria "Vicenza", disperso sul fronte di guerra russo nel gennaio 1943 poco prima della disperata ritirata dell'Armir.

Fabio Giorgetti è pronto: l’avventurosa spedizione alla ricerca del nonno Agostino, soldato della 156° Divisione di Fanteria “Vicenza”, disperso sul fronte di guerra russo nel gennaio 1943, poco prima della disperata ritirata dell’Armir, potrebbe scattare a settembre. Fabio, tecnico operatore della sede Rai di Bologna e figlio maggiore di Gilberto, il grande ricercatore e storico forlivese scomparso il 20 luglio 2012, non parte al buio: la sua famiglia è appena rientrata in possesso della gavetta di Agostino.

“Mio padre – racconta il tecnico Rai – era del 1941 e non ha mai conosciuto il nonno, partito per il fronte senza fare più ritorno. Me ne ha parlato sin da bambino, manifestando il desiderio di ritrovarne i resti, sepolti da qualche parte in Russia”. Gilberto se n’è andato senza poter coronare il suo sogno, lasciato in eredità alla moglie Giuseppina Masotti e ai figli Fabio e Giorgio, assieme ad uno straordinario archivio documentale costituito di 56 voluminosi raccoglitori con stampe, cartoline, scritti disegni e registrazioni vocali dei protagonisti della storia forlivese del ‘900. L’interesse per le sorti del nonno aveva coinvolto Fabio, ma solo “fino ad un certo punto”.

Tale atteggiamento è mutato radicalmente nei primi mesi del 2013: merito di un evento straordinario che rivitalizza la famiglia Giorgetti, ancora attonita per la morte di Gilberto, e catapulta Fabio alla ricerca del nonno. “Nel luglio 2012 – racconta il tecnico Rai sul sito dell’Unirr (l’Unione Nazionale Reduci di Russia) - Stefano Grazian è in Russia con l’intenzione di cercare una famiglia che suo zio, appartenente alla Julia, aveva conosciuto al Fronte Orientale. Parla con varie persone. A Popovka, località non lontana dal corso meridionale del fiume Don, lo accompagnano in una casa: una signora quasi centenaria piange e consegna a Grazian una gavetta con alcune incisioni”. E’ quella di Agostino Giorgetti. Grazian impiega quasi un anno per rintracciare i familiari dello sfortunato soldato. Poi imbocca la pista giusta, quella forlivese. “Ora – continua Fabio rivolgendosi idealmente al nonno - non faccio che domandarmi cosa ti sia successo”.

Nato a Sorbano di Sarsina nel 1915, Agostino fa il militare nella Regia Aeronautica fino a sposare nel settembre 1940 la sua Pia. Il matrimonio viene celebrato a Vecchiazzano, la frazione forlivese dove la coppia si stabilisce. “Richiamato alle armi circa un mese dopo – continua il nipote - vieni trasferito più volte. Finché il 5 ottobre 1942, assegnato alla Divisione Vicenza, parti per il Fronte Orientale”. Il 15 ottobre la tradotta giunge a Kursk, in Russia, per poi piegare verso sud rientrando di nuovo in territorio ucraino. Il 16 ottobre l’arrivo a Kupjansk”.

A Stalingrado, l’accerchiamento dei soldati tedeschi da parte dei sovietici cambia definitivamente le sorti della seconda guerra mondiale. La ritirata dell’Asse inizia nel gennaio 1943 fra cumuli di neve e temperature che raggiungono anche i meno 30 gradi: gli italiani, sfiniti, combattono all’arma bianca pur di sfondare le linee nemiche e riuscire a ripiegare verso ovest. Alla fine, nelle sole file dell’Armir si conteranno 100.000 fra morti e dispersi.

“Le tracce del nonno – precisa Fabio – si perdono a Rubežnoe”. In quella località, letteralmente sepolta dalla neve, erano stati inviati cinque plotoni della Divisione Vicenza. “È una città piuttosto piccola dell’Ucraina, con giacimenti di carbone. Si dice che nella vicina foresta si nascondano oltre ventimila partigiani, favorevoli ai Sovietici”. Neppure i Tedeschi osano addentrarvisi “Voglio andare a Popovka – conclude Giorgetti - dove c’è una casa con lo steccato azzurro e, dentro, una vecchina che forse mi aspetta ancora e ha qualcosa da raccontarmi”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Disperso sul fronte di guerra russo nel gennaio del '43: forlivese parte alla ricerca del nonno Agostino

ForlìToday è in caricamento