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Rifiuti, Drei: "Hera boicotta la società in house, Bonaccini si faccia garante"

Il Comune di Forlì non si sente più tutelato da Hera, che interviene a gamba tesa sulle scelte politiche del territorio e per questo chiede al presidente della Regione Bonaccini di farsi garante

Il Comune di Forlì non si sente più tutelato da Hera, che interviene a gamba tesa sulle scelte politiche del territorio e per questo chiede al presidente della Regione Bonaccini di farsi garante del percorso scelto dal Forlivese di andare ad una società “in house” per la raccolta e la gestione dei rifiuti, rispetto al percorso delle altre città di affidamento tramite gara pubblica. Un percorso che potrebbe tagliare fuori Hera dal servizio dei rifiuti.

Che Hera fosse insofferente su questo tasto era cosa nota. Ma al Comune non è andato giù il fatto che la multiservizi - che per conto degli enti pubblici è un gestore e quindi si deve attenere a quel ruolo - si sia espressa tramite un suo dirigente sul progetto forlivese, bocciandolo. Attacca il sindaco Drei, riferendosi ad un'intervista del dirigente Hera Tiziano Mazzotti: “E' stata data una valutazione critica del progetto della società in house dei comuni del Forlivse: sono sorpreso. Vorrei sapere su cosa si basa il giudizio, dato che per ora il progetto non è pubblico ed è stato condiviso solo tra i Comuni e la Regione?”.

Quindi il sindaco continua: “Non ci sentiamo tutelati da un gestore che interviene in modo pesante e critico su un progetto alternativo al suo di gestione. Chiederò al presidente Bonaccini di garantire della parità di condizioni sui progetti alternativi della raccolta”. Il Comune di Forlì da parte sua contesta anche i dati opposti da Hera: “Operiamo in un contesto di legge regionale nuova sui rifiuti. Valutiamo dei dati in base ai nuovi obiettivi e non sulla gestione in atto. La Regione, lo ricordiamo, pone come obiettivo il 70% della differenziata entro il 2020”.

Lamenta l'assessore all'Ambiente Nevio Zaccarelli: “Con hera non ci siamo mai trovati nè col progetto nè con la parte economica”. Secondo la società di consulenza a cui si sono rivolti i Comuni del Forlivese, Contarina, i prezzi non salgono col cambio di gestione con la nuova società in house, invece Hera sostiene che il metodo di raccolta alternativo al suo è più costoso. L'ostilità di Hera si sarebbe estrinsecata anche nel corso di una recente riunione, in cui ha indicato, per il territorio di Forlì-Cesena uno scoperto sul servizio per circa 5,5 milioni di euro, soldi da pagare in più. Critica Zaccarelli: “Nel sistema di rendicontazione c è qualcosa che non va: qui siamo in regime di monopolio e per la determinazione della tariffa il gestore rendiconta dei costi che non possiamo verificare, ma che i cittadini pagano. Questo per una legge becera che lo consente. Ora Hera ci risponde che se contestiamo il pagamento dei 5,5 milioni di euro, di fatto blocca i servizi. Non accetto atteggiamenti arroganti”.

Ultimo fronte aperto da Hera è una lettera inviata a tutti i sindaci, firmata dal presidente Tomaso Tommasi di Vignano, cin cui avanza l'ipotesi che con la gestione in house staranno a casa in 300 lavoratori. Un'ipotesi che il Comune di Forlì confuta del tutto ed anzi addebita ad Hera di aver fatto sì degli appalti a ditte esterne col massimo ribasso, tagliando fuori e facendo perdere posti di lavoro locali, con uno scadimento del servizio.

Il Comune di Forli', spiega l'assessore all'Ambiente Nevio Zaccarelli, ha affidato alla societa' Contarina, che fa lo stesso servizio su 50 Comuni del trevigiano, un progetto esecutivo basato sui parametri regionali. Di certo i costi "non aumenteranno del 30%" con la tariffa puntuale come sostiene Hera. Il Comune quindi annuncia battaglia: se ne discuterà venerdì nel consiglio locale di Atersir. Secondo il programma del Comune di Forlì il 2016 dovrebbe essere l'anno in cui viene portata a termine la nuova società in house, che poi dovrebbe diventare operativa nel 2017.

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