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Cronaca Meldola

Salute, nuova Risonanza magnetica nucleare 3 Tesla: "Irst esempio di qualità"

"La nostra priorità - ha detto, tra l'altro, il presidente - è creare posti di lavoro, garantendo quella qualità nei servizi sanitari che abbiamo trovato prendendo il testimone da chi ci ha preceduto"

Esami ancora più precisi, veloci e meno invasivi nella cura dei tumori. Con l’avvio della Risonanza Magnetica Nucleare 3 Tesla (RMN 3T), inaugurata lunedì mattina dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’Istituto scientifico Romagnolo per la cura dei Tumori (Irst) di Meldola completa l’offerta di strumentazioni per la diagnostica ad alta specializzazione, diventando così una realtà all’avanguardia in Italia e in Europa nel campo della cura, della ricerca e della formazione in campo oncologico. La nuova RNM 3 T entrerà a pieno regime in aprile.

“La nostra priorità – ha detto, tra l’altro, il presidente – è creare posti di lavoro, garantendo quella qualità nei servizi sanitari che abbiamo trovato prendendo il testimone da chi ci ha preceduto. L’Istituto di Meldola rappresenta, in questo senso – ha aggiunto Bonaccini – , un esempio di qualità nei servizi per la salute e nello studio scientifico. Siamo una delle Regioni italiane che in passato meglio ha speso i fondi europei e vogliamo continuare lungo questa strada sfruttando in pieno le occasioni che arriveranno nei prossimi sei anni; si tratta di fondi indirizzati in buona parte a ricerca e innovazione, voci nelle quali l’Emilia-Romagna, anche nel campo della cura e assistenza, può offrire molti esempi ed eccellenze. Grazie a chi ci ha preceduto, il nostro welfare è a livelli di eccellenza, non solo in Italia; cercheremo di mantenerlo tale anche a fronte delle necessarie azioni di razionalizzazione, senza però mai intaccare quelli che sono per noi valori e strumenti indiscutibili come il Fondo per la non autosufficienza.” Sull’Ausl della Romagna: “Il nuovo direttore, Marcello Tonini dovrà svolgere un compito affatto semplice: dimostrare anche ad altri territori della nostra Regione che l’integrazione è un modello che funziona.”

“La Rete Oncologica Romagnola – ha detto Sergio Venturi – è la sfida che si pone di fronte all’Irst; attraverso questa l’Istituto potrà definire il suo ruolo sia nei confronti dell’Ausl della Romagna sia all’interno della rete regionale e nazionale degli altri Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. L’Irst ha tutte le carte in regola per affermarsi quale motore di queste progettualità, potendo contare, anzitutto, su una vocazione solida, riconosciuta a tutti i livelli e un interlocutore, come il neo direttore dell’Ausl Tonini che, grazie all’esperienza maturata qui, ha ben chiaro come definire l’equilibrio ottimale. Irst parte avvantaggiato dall’essere una realtà che fa dell’intreccio tra varie discipline e della contaminazione delle professioni il proprio fulcro; oltre a poter beneficiare della guida scientifica di una persona come Dino Amadori, un vero innovatore in campo scientifico.”

Il modello acquisito dall’Irst di Meldola (investimento complessivo di 2,1 milioni di euro, di cui 1,8 da parte del privato no profit) rappresenta una delle ultime e più potenti evoluzioni di questa metodologia diagnostica disponibili in Italia. La nuova RMN 3T consentirà esami più precisi (sarà possibile analizzare strutture anatomiche della grandezza di un millimetro) e veloci, garantendo una visualizzazione in 3D degli organi molto dettagliata, sia dal punto di vista morfologico che funzionale.

La piattaforme installata combina due tecniche non invasive: la diagnosi e analisi a livello microscopico e spettroscopico dei tessuti cancerosi e un macchinario per l’emissione di ultrasuoni ad alta intensità per “bruciare” le cellule maligne. Il sistema offre ai pazienti la possibilità di sottoporsi a questo nuovo trattamento non invasivo, più tollerabile e senza gli effetti collaterali negativi della chemio e della radioterapia, e da un’opzione terapeutica a coloro che non possono sottoporsi ad altre tipologie di trattamento. L’Irst di Meldola è frutto di una partnership tra pubblico (Regione Emilia-Romagna, Azienda Usl della Romagna, Comune di Meldola) e il privato no profit (Istituto Oncologico Romagnolo e 5 fondazioni bancarie). La Regione è entrata nell’assetto societario dell’Istituto per rafforzarne il ruolo pubblico e la responsabilità di nodo delle attività oncologiche di assistenza e di ricerca.

DI MAIO - "Un'altra gemma che impreziosisce ulteriormente la nostra sanità - afferma il deputato forlivese Marco Di Maio -. Questo strumento è fondamentale non solo per la diagnosi, la cura e la ricerca contro i tumori - aggiunge il giovane parlamentare, che ha partecipato al momento inaugurale - ma anche per rafforzare la qualità dell'offerta sanitaria romagnola e forlivese". "E' unorgoglio per chiunque viva in questo territorio poter contare su una struttura come l'Irst - aggiunge il parlamentare -, che oltre all'eccellenza oncologica dà lavoro direttamente a quasi 450 persone (cui va aggiunto l'indotto). Sosteniamo questa qualità e quella del nostro ospedale. Insieme, senza contrapposizioni, per non subire le sfide del futuro ma guidarle da protagonisti. Sulla sanità non si scherza e la qualità dei nostri presidi e delle nostre professionalità (a partire dall'ospedale 'Morgagni-Pierantoni') vanno valorizzare e promosse ad ogni livello, soprattutto nel contesto della nuova Ausl Romagna".

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