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Verso Pasqua

Forlì si prepara alla Pasqua, tutti i riti della Settimana Santa: dalla velatura delle croci alla via Crucis con partenza da porta Schiavonia

Dalla velatura delle croci al Triduo con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo: così Forlì si prepara alla Pasqua

Con la Domenica delle Palme è cominciata la Settimana Santa con le liturgie che concludono la Quaresima e preparano alla festa di Pasqua. Il Triduo pasquale, momento centrale dell’anno liturgico, inizia col Giovedì Santo, in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio. Fa parte dei gesti in preparazione alla Pasqua anche la Velatio Crucis, o velatura della Croce. Si tratta di un rito molto suggestivo, che prevede la copertura con tessuti violacei del crocifisso durante il tempo di Passione. L'origine della tradizione risale al nono secolo, “col significato di allontanare i fedeli dalle immagini sacre ed espiare meglio i propri peccati in previsione della Pasqua”. A Forlì la “velatio crucis” è visibile soprattutto in Centro storico: all’interno della basilica di San Mercuriale, in cui risulta coperto il Crocifisso ligneo posto nella navata laterale sinistra, a Santa Lucia e in Duomo, in cui appare spenta e “velata” anche l’icona della Madonna del Fuoco

Giovedì Santo

Nella mattinata del Giovedì Santo è prevista la celebrazione di una sola messa, che il vescovo Livio Corazza celebrerà alle 10 in Cattedrale con tutti i sacerdoti che rinnoveranno le promesse della loro ordinazione. È la messa “crismale” durante la quale saranno benedetti gli oli sacri che verranno usati durante tutto l’anno per la celebrazione dei sacramenti. Il vescovo, dopo la proclamazione del Vangelo porrà loro due domande: “Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio, rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?”. E ancora: “Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo e pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli?”. In questa Messa, detta anche Crismale, il pastore d’anime forlivese benedirà gli oli sacri che saranno utilizzati nel corso dell’anno per la celebrazione dei sacramenti. Il Crisma, dal greco χρίσμα, che significa unzione, viene usato nel battesimo, nella Cresima e nell’ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, l’Olio dei Catecumeni nel battesimo, l’Olio degli Infermi viene utilizzato per l'estrema Unzione.

Messa “in Coena Domini”

Dalla sera di giovedì, con la messa in Coena Domini, che il Vescovo celebrerà in Cattedrale alle 20.30, inizia il triduo pasquale. È la messa che ricorda l’istituzione dell’eucarestia e del sacerdozio ed è accompagnata dal segno della lavanda dei piedi. Al termine dell’omelia il celebrante si toglie i paramenti sacri, si cinge un grembiule e lava i piedi a 12 persone imitando quello che fece Gesù con gli apostoli durante l’ultima cena. Dopo la messa viene “spogliato” l’altare maggiore, l’eucarestia viene tolta del tabernacolo e posta nel “sepolcro” un altare provvisorio, adornato di fiori e luci, che ricorda il sepolcro di Gesù davanti al quale le persone si fermano in preghiera durante il triduo. Vengono inoltre “legate” le campane che suoneranno nuovamente la notte di Pasqua per annunciare la resurrezione di Cristo, viene tolta l’acqua benedetta dalle acquasantiere in attesa che vi sia collocata la nuova dopo la veglia pasquale. Al termine della messa la preghiera continua con l’adorazione eucaristica fino alle 23.

Venerdì Santo

 Il 29 marzo, Venerdì Santo, giorno dedicato alla celebrazione della passione e della morte di Cristo, nelle chiese si svolgono le liturgie della croce e il rito della Via Crucisi. Il vescovo presiederà alle 18 la liturgia della Passione del Signore e alle 21 la Via Crucis cittadina con partenza da porta Schiavonia e conclusione in Cattedrale (in caso di maltempo la celebrazione si svolgerà direttamente in Cattedrale).  A seguire adorazione della croce fino alle 23. Le offerte, frutto del digiuno di questo giorno, saranno devolute per i cristiani della Terra Santa. 

Sabato Santo e Domenica di Pasqua

Sabato Santo, durante il giorno le chiese sono aperte per le confessioni e la tradizionale benedizione delle uova. Alle 21, il vescovo presiederà in Cattedrale la veglia pasquale e la messa di Resurrezione (diretta su Teleromagna): saranno spente tutte le luci e la preghiera inizierà davanti alla chiesa dove sarà benedetto il fuoco nuovo da cui sarà acceso il cero pasquale, simbolo di Gesù risorto, con il quale il celebrante entrerà in chiesa precedendo i fedeli. Dopo la proclamazione dell’Exultet, l’antico inno cristiano che annuncia la resurrezione di Gesù, saranno proclamate le letture e, al canto del Gloria, suoneranno nuovamente a distesa le campane, ferme dalla sera del Giovedì Santo. Dopo l’omelia il celebrante benedirà l’acqua, simbolo della vita nuova di Cristo, rinnoverà con i fedeli le promesse battesimali e amministrerà il battesimo a 3 adulti. Il 31 marzo, solennità di Pasqua, il vescovo Corazza presiederà la messa della Resurrezione alle 11, nella Cattedrale di Bertinoro.

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