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Cronaca

Rocca delle Caminate torna al suo splendore: ecco uno degli angoli più belli di Romagna

La rocca restaurata è stata presentata in anteprima ai media martedì mattina con il sindaco Davide Drei nei panni di presidente della Provincia

iIL BANDO - E' stato appena pubblicato un bando (reperibile sul sito della Provincia) in cui si chiede a soggetti privati di farsi avanti per la gestione: qui sarà possibile realizzare convegni, convention aziendali, attività qualificate di innovazione d'impresa, che dovranno però convivere con le esigenze del tecnopolo universitario e di alcune serata che la Provincia, proprietaria della struttura, si riserva per i suoi eventi istituzionali. “Tuttavia, potrà essere aperto, anche a scopo di visite turistiche, magari in certi momenti dell'anno o giorni della settimana”, apre Gabriele Zelli, sindaco di Dovadola e consigliere provinciale. Da parte sua il presidente della Provincia Drei garantisce piena agibilità del parco per chi l'ha finora utilizzato, vale a dire pro loco, associazioni in primis gli scout, che hanno anche una sede disponibile nella ex caserma che si trova lungo il muro di cinta.

> ROCCA VISITATA IN ANTEPRIMA: IL VIDEO

CENNI STORICI - Rocca delle Caminate, situata nelle prime colline fra Forlì, Predappio e Meldola, a circa 400 m sul livello del mare, domina interamente le vallate sottostanti. La struttura originaria risale al X secolo.  Fu infatti nel periodo medievale che prese forma in questa fascia collinare una linea di protezione e di controllo funzionale alla città di Forlì. Ancora oggi si riconoscono le direttrici visuali fra castelli e torri costruiti in modo tale da scambiarsi messaggi con bandiere e suoni (ad esempio Rocca delle Caminate, Rocca di Predappio Alta e Rocca d’Elmici) e contribuire alla difesa, sul versante a sud, delle terre controllate dai Signori di Forlì. Dopo un aspro periodo di contese, all’inizio del XVI secolo il territorio venne condotto sotto il potere dello Stato della Chiesa e da allora anche fra i crinali della collina forlivese si snodò una nuova frontiera che divideva Stato Pontificio e Granducato di Toscana e che durò fino all’Unità d’Italia. In questo contesto e alla luce del mutamenti di carattere politico e nella tecnica militare, i castelli andarono via via perdendo il ruolo per il quale erano stati attrezzati, lasciando sul terreno le vestigia delle antiche funzioni e diventando suggestivi ruderi.

Il restauro di Rocca delle Caminate

Ormai ridotta a un rudere, tra il 1924 e il 1927 fu completamente ricostruita, secondo il corrente gusto neomedievale e donata a Benito Mussolini, che ne fece la propria residenza estiva. E' stata acquisita dalla Provincia di Forlì nei primi anni Settanta. Nel tempo ha ospitato membri della casa regnante, capi di stato e ambasciatori e nel 1943 è stata sede della prima riunione del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana. Sulla torre riedificata venne installato un faro che emetteva un fascio di luce tricolore con una potenza di 8.000 candele, visibile a oltre 60 Km di distanza, a indicare la presenza del Duce all’interno della Rocca.

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