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Cronaca

Ennesima scissione nel M5S: se ne va il candidato sindaco Avolio. Bagarre in Consiglio

In Consiglio comunale va in scena l'ennesima scissione all'interno della galassia del Movimento 5 Stelle e scoppia la solita gazzarra politica, a suon di urla e proteste. Alla fine il presidente del Consiglio Comunale Paolo Ragazzini è stato costretto a togliere la parola

In Consiglio comunale va in scena l'ennesima scissione all'interno della galassia del Movimento 5 Stelle e scoppia la solita gazzarra politica, a suon di urla e proteste. Alla fine il presidente del Consiglio Comunale Paolo Ragazzini è stato costretto a togliere la parola al nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini. Dei quattro consiglieri eletti sotto le insegne di Beppe Grillo, ora ne restano due (Vergini e Benini).
 

AVOLIO APPRODA IN 'ALTERNATIVA LIBERA'. Il consigliere Fabio Corvini era uscito dal gruppo fin dai primo consigli comunali ed ora anche l'ex candidato sindaco grillino Daniele Avolio lascia il Movimento 5 Stelle per approdare nella nuova formazione politica “Alternativa libera”, che si riconosce nel gruppo dei dissidenti grillini in Parlamento quali i deputati e senatori Mara Mucci, Walter Rizzetto, Aris Prodani, Eleonora Bechis, Gessica Rostellato, Davide Segoni, Tancredi Turco, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, e Francesco Molinari. Scrive in una nota Avolio: “Verrà modificato il modo di fare, abbandonando la logica del “sono tutti corrotti", "devono andare tutti a casa","sono tutti nemici a prescindere”, e nella logica del confronto, del dialogo e della fattiva collaborazione con chiunque voglia di fare, costruire un percorso comune per i cittadini forlivesi e romagnoli”. Ed infine: “Ora che non ci sono più quei vincoli ideologici e demagogici che non permettevano di svolgere in maniera serena il lavoro in seno al Consiglio Comunale, sento crescere l'entusiasmo e la voglia di ripartire, passione e voglia che ho”.

POLEMICA IN CONSIGLIO. Tuttavia l'uscita di Avolio, che era nel mirino del gruppo del Movimento 5 Stelle per la sua scelta di non lasciare l'incarico di capogruppo (che normalmente nei grillini è a rotazione tra i vari consiglieri ogni sei mesi) ha suscitato un aspro confronto in Consiglio Comunale di martedì pomeriggio . Il nuovo capogruppo Daniele Vergini ha tuonato: “Chiediamo scusa ai quei 7.145 elettori forlivesi che lo scorso maggio hanno messo una croce sul simbolo del M5S. Hanno eletto quattro consiglieri e se ne ritrovano due. Lo consideriamo un errore di gioventù. Ora siamo cresciuti e abbiamo gli anticorpi, il numero degli attivisti è cresciuto e alcuni elementi si sono esclusi da soli dopo aver capito cosa è il Movimento”. Il discorso di Vergini, tuttavia, è stato alla fine bloccato per mano del Presidente del Consiglio Paolo Ragazzini, che ha ravvisato violazioni al regolamento in diversi riferimenti critici diretti nei confronti dei due consiglieri Avolio e Corvini.

ENNESIMA SCISSIONE. Non è che l'ennesima rottura che si è consumata all'interno del Movimento 5 Stelle forlivese, galassia che ormai si è polverizzata in diversi gruppi politici. Nel 2012-2013 tutta la lista “Destinazione Forlì” che aveva l'imprimatur di Grillo (che venne in piazza Saffi a sostenere la candidata a sindaco Raffaella Pirini) è stata epurata da Grillo-Casaleggio col ritiro del “marchio” da parte dell'avvocato del M5S. Questo gruppo è quindi confluito nella lista di ex grillini “della prima ora” che alla Regionali ha preso il nome di “Liberi cittadini”. Poi nel 2013 l'epurazione dei gestori del primo meetup forlivese “Punto Zero”, soppiantato da “Forlì per le 5 Stelle”. Quindi l'elezione in consiglio comunale, con l'immediata rottura con il consigliere Fabio Corvini, passato al gruppo misto, ed ora con il candidato sindaco Daniele Avolio, che fonda a Forlì 'Alternativa Libera'. In queste girandole il Movimento 5 Stelle nel giro di un anno ha perso la metà dei voti, passando dal 22,2% delle elezioni politiche del 2013 (circa 15mila voti), all'11,3% delle elezioni comunali del 2014.

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