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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Come si ripopola il borgo di Sadurano dopo la crisi, arrivano tre famiglie: "C'erano 10 candidature. Riapriremo il bar"

Sono tre i nuclei famigliari che vivono negli appartamenti da poco ristrutturati. Un modello di vita ispirato alla condivisone e al messaggio di don Dario Ciani

Sono tre le famiglie che hanno deciso di vivere negli appartamenti da poco ristrutturati a Sadurano e che hanno sposato il progetto di “coabitazione” che ha come obiettivo la rivitalizzazione e il ripopolamento del borgo. Un progetto che rientra in una più ampia azione di recupero delle strutture e di ripresa delle attività di quello che, per il territorio, è sempre stato il luogo della solidarietà e dell’accoglienza voluto e realizzato da don Dario Ciani, fondatore della comunità.

In questi anni, grazie all’instancabile azione dell’associazione Amici di don Dario, non è mai venuto meno l’impegno per la ripartenza, con i lavori di consolidamento della chiesa, che saranno a breve ultimati, e con la nuova presenza del Centro di accoglienza straordinaria che a oggi ospita 18 migranti.

La rinascita di Sadurano: tutti i progetti in corso

“Coabitare a Sadurano: condividere la vita in un luogo che ispira” è il cuore del progetto dell’associazione che ha portato le tre famiglie a decidere di vivere la vita e di abitare in condivisione, condivisione degli spazi e delle attività quotidiane, in modo solidale. Un progetto che vede la collaborazione della Fondazione Abitare e della cooperativa sociale Paolo Babini, che hanno ricevuto e vagliato le molte richieste arrivate.

“Abbiamo pensato a un progetto di coabitazione per il quale sono arrivate una decina di candidature - spiega Alberto Bravi, anima dell’associazione Amici di don Dario - e ne abbiamo scelte tre che fossero disponibili a vivere un’esperienza di coabitazione e di condivisione nella gestione quotidiana e che fossero disponibili anche a gestire l’attività del bar nel week end, con un regolare contratto di affitto calmierato”. Per ora si tratta di tre nuclei familiari, rispetto a una disponibilità di sette appartamenti appena ristrutturati, senza escludere che in futuro possano aumentare. 

Uno stile di vita che privilegia le relazioni umane e la solidarietà, secondo il modello e il messaggio trasmesso da don Ciani, in un contesto naturale di grande bellezza nel quale l’associazione ha anche realizzato due nuovi sentieri lungo il “Cammino di don Dario” - il sentiero don Dario e il sentiero Domenico Settanni -, un percorso di circa 30 chilometri che congiunge tutti i luoghi in cui don Dario ha prestato la sua opera pastorale da Magliano su fino a Sadurano, proseguendo poi idealmente fino all’Eremo di Montepaolo. 

“Siamo solo all’inizio di questa ripartenza - conclude Bravi - e il progetto di accoglienza può essere ulteriormente allargato anche in prospettiva turistica”.


 

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