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Cronaca

San Domenico, Di Maio: "L'Art Deco bisserà il successo di Piero"

“Piero della Francesca conferma e rafforza la vocazione culturale di Forlì", afferma Marco Di Maio, che sabato mattina ha partecipato in Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì all’evento conclusivo

Con 115mila visitatori in quattro mesi di mostre, il record di presenze straniere, per la terza volta lo sfondamento del muro dei 100mila visitatori in undici anni di grandi mostre: l’esposizione su Piero della Francesca è indubbiamente un grande successo. Che pone tutte le promesse per essere bissato il prossimo anno, con la grande mostra dedicata al primo Novecento e all’Art Deco. 

“Piero della Francesca conferma e rafforza la vocazione culturale di Forlì - afferma Marco Di Maio, che sabato mattina ha partecipato in Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì all’evento conclusivo della mostra su Piero - dimostrando anche di essere in grado di sedimentare sul territorio una ricaduta economica ancora maggiore rispetto al passato, con opportunità di lavoro per tutti le professioni culturali. Un fatto impensabile per Forlì fino a qualche anno fa. Un risultato di cui va dato merito al Comune, alla Fondazione, al coordinatore delle mostre, Gianfranco Brunelli, e soprattutto a tutti i collaboratori e gli operatori che ruotano attorno a questo evento”. 

Ci sono ancora aree di miglioramento, come sempre. “E’ positivo che un terzo dei 115mila che sono entrati al San Domenico per Piero della Francesca, non vi avessero mai messo piede prima - commenta il deputato -; ma è su questo che dobbiamo lavorare ancora di più, accrescere la capacità di attrarre visitatori da fuori provincia e dall’estero. Come? Ad esempio utilizzando con maggior intensità internet e tutti gli strumenti ad esso connessi. E poi sfruttando di più le relazioni con le altre città vicini, con la vicina Toscana con la Regione”. 

Per il giovane parlamentare, la scelta del soggetto per l’evento 2017 è positiva. “ Quella dell’Art Deco è una scelta che condivido - afferma -, perché sarà l'occasione per esaminare cosa avvenne dal punto di vista culturale, politico e sociale negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. La fase storica che stiamo vivendo, merita un approfondimento di quel periodo. Perché il passato non si ripeta. Il tema scelto e la forte caratterizzazione che il primo Novecento ha dato al nostro territorio, faranno di questa mostra un'altra occasione per guardare ben oltre i nostri confini”. 

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