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Cronaca

Cambia la sanità: "Casa della salute" in zona stazione e più spazi al pronto soccorso

L'Ausl unica della Romagna ha in serbo diversi progetti che modificano radicalmente l'assetto della sanità nella città di Forlì, prima di tutto nella sedi, ma anche nei servizi, il più urgente dei quali è il pronto soccorso

L'Ausl unica della Romagna ha in serbo diversi progetti che modificano radicalmente l'assetto della sanità nella città di Forlì, prima di tutto nella sedi, ma anche nei servizi, il più urgente dei quali è il pronto soccorso. E' quanto emerge dall'audizione dei vertici dell'Ausl Romagna nel Consiglio Comunale di Forlì di martedì pomeriggio. Lo staff dirigenziale dell'azienda sanitaria ha spiegato come cambierà il volto dell'ospedale e ha annunciato la nascita di una grande “Casa della salute” in cui si concentreranno vari servizi ora disseminati in città, compresi alcuni nuclei di cure primarie.

Ad aprire il dibattito è stato il sindaco di Forlì Davide Drei, che ha lanciato un monito: “Il sistema nell'Ausl Romagna non deve essere standardizzante, ma deve cogliere le specialità che le diverse aziende romagnole hanno sviluppato in passato, tra cui quelle di Forlì”. Inoltre ha sollecitato l'assunzione dei nuovi primari, di cui si è in attesa da diversi mesi dopo il pensionamento di alcuni di loro”. Lo stesso sindaco ha quindi posto l'urgenza di affrontare il nodo del pronto soccorso.

COME CAMBIERA' L'OSPEDALE MORGAGNI-PIERANTONI - L'ospedale di Forlì in prospettiva sarà diviso in due sezioni: solo il nuovo padiglione Morgagni sarà quello aperto 24 ore su 24, mentre gli altri padiglioni, il Vallisneri in primis, saranno aperti solo di giorno (discorso a parte per il padiglione Allende, che rimane per la lungodegenza). Al momento sono finanziati e in fase di partenza cantieri per circa 10 milioni di euro. Spiega Enrico Sabatini, responsabile dello sviluppo edilizio dell'Ausl Romagna: “Sul padiglione Vallisneri ripartono i lavori con un altro assegnatario, dopo la risoluzione del contratto con il precedente: sono 5,4 milioni destinati alla ri-funzionalizzazione degli ambulatori. C'è poi il progetto 'materno-infantile' per 2,9 milioni con la gara d'appalto in corso: si prevedono nuove sale parto, sale degenze etc. Ci sono inoltre investimenti significativi sul risparmio energetico, che avrà un rientro nei prossimi anni con grandi risparmi sulle utenze”. L'obiettivo sdi questo progetto di rivisitazione dell'ospedal è che i padiglioni Vallisneri e Valsalva chiudano la sera.

PRONTO SOCCORSO: PIU' SPAZIO E “FAST TRACK” - I progetti per il pronto soccorso sono edili, ma non solo, come anticipato da ForliToday. Pur essendo stati realizzati neanche dieci anni fa, gli spazi del pronto soccorso sono giudicati ora troppo angusti, specialmente la sala d'attesa, che è piccola, affollata (piena di soggetti con diverse patologie, per ore di attesa) e promiscua (bambini, anziani, feriti etc tutti assieme). Un progetto da 400mila euro prevede il miglioramento dell'accoglienza, una scala in muratura tra il parcheggio e l'ingresso del pronto soccorso, con un percorso coperto. Per il pronto soccorso si progettano, quindi, l'allargamento della sala d'attesa, con una zona ampia per i bambini al fine di tenerli separati grazie ad un ambiente più accogliente e familiare, e poi l'allargamento della “camera calda” (dove arrivano le ambulanze), la sala per le emergenze in codice rosso ed infine più spazio e posti letto per l'osservazione breve intensiva.

Aggiunge il direttore sanitario dell'azienda Ausl Romagna Giorgio Guerra: “Inoltre al pronto soccorso è necessario facilitare i percorsi di accesso. Ci vogliono percorsi molto rapidi, per arrivare allo specialista senza sostare troppo , risparmiando così l'attesa della prima visita da parte del medico del pronto soccorso”. I primi a beneficiare di questo “fast track” saranno i bambini diretti alla pediatria e i feriti che necessitano dell'ortopedia.

"CASA DELLA SALUTE" IN ZONA STAZIONE - L'altro grande progetto ipotizzato per Forlì è la realizzazione, in un terreno già di proprietà dell'Ausl nell'area ex Mangelli, di una “casa della salute” urbana in cui concentrare diversi servizi ora sparsi nella città. In questo caso parla il direttore del distretto forlivese Lucio Boattini: “Attualmente l'Ausl spende 500mila euro all'anno di locazioni in sedi non sue”. Con questo progetto, da 13 milioni di euro, per la costruzione di un edificio a tre corpi e su tre piani, si intende concentrare diversi servizi territoriali. Dice Boattini: “La 'Casa della salute' è la struttura che dovrà contenere servizi di largo utilizzo. E' una cosa diversa rispetto alla 'casa della salute' dei centri più piccoli. In poche città si stanno cimentando con una casa della salute urbana”, Cosa dovrebbe finire in questa struttura? Praticamente tutto: dal punto prelievi al cup, dal consultorio familiare alla pediatria di comunità, e poi ancora il Sert, il centro di salute mentale, anche il servizio di igiene pubblica (quello che ora si trova in via della Rocca).

RIVOLUZIONE ANCHE PER I NUCLEI DI CURE PRIMARIE - La “Casa della salute” sarà, però anche la futura sede di alcuni nuclei di cure primarie, vale a dire di quei nuclei che si trovano al momento in sedi in affitto a carico dell'Ausl. A Forlì i circa 90 medici di famiglia sono raggruppati in 5 nuclei di cure primarie, per integrare i loro servizi. Alla fine di questa “rivoluzione” i nuclei diventerebbero tre, con un maxi-nucleo alla “casa della salute”.

EMODINAMICA IN POOL CON CESENA - Guerra infine annuncia una significativa novità per il servizio di emodinamica, cruciale nell'intervento tempestivo sugli infarti. Il direttore sanitario romagnolo premette che la “cardiologia di Forlì non ha problemi, se non di personale che stiamo implementando. E' perfetta anche dal punto di vista dei criteri del 'Decreto Balduzzi'. Per l'emodinamica stiamo ragionando su un pool unico tra Forlì e Cesena, che sia itinerante. E' un mestiere particolarmente difficile e con un alto tasso di abbandono. Lo scopo del pool è di formare nuovi medici grazie a reperibilità congiunte, un bel segnale di collaborazione tra medici”. Infine Guerra ha annunciato che tra dicembre e febbraio verranno effettuati i colloqui per individuare i nuovi primari di anestesia (gennaio), chirurgia avanzata oncologica (febbraio) e chirurgia toracica (18 dicembre).

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