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Cronaca Santa Sofia

Santa Sofia, Auser e Cif per condividere le tradizioni

Le associazioni di volontariato sono, da sempre, linfa vitale per la comunità di Santa Sofia, che gode di una vivace rete di associazioni, attive in vari ambiti della cultura e del sociale.

 Le associazioni di volontariato sono, da sempre, linfa vitale per la comunità di Santa Sofia, che gode di una vivace rete di associazioni, attive in vari ambiti della cultura e del sociale.
 
Da alcune settimane, le sezioni santasofiesi di Auser e Cif stanno lavorando ad un progetto che mette in contatto due generazioni in uno scambio di saperi e di emozioni: gli anziani e i bambini, spesso lasciati ai margini dell’organizzazione familiare.
Per questo Maddalena Fabbri, presidente Cif, e Wally Valbonesi, presidente Auser, hanno ideato un ciclo di attività manuali in cui anziani e bambini trovano un ruolo centrale di scambio e condivisione: da un lato si valorizza la trasmissione di un sapere concreto, dall’altro si favorisce la nascita di rapporti interpersonali tra generazioni.
 
“Il contatto con gli anziani costringe i più piccoli a ritmi più lenti e questo li rende più tranquilli e concentrati – dice Maddalena Fabbri, presidente del Cif. Imparano così a rispettare gli altri e ad essere meno focalizzati su loro stessi”. I bambini devono essere consapevoli che sono gli anziani ad essere i custodi del patrimonio storico e culturale della comunità e, abituati a ritmi frenetici, rimangono affascinati ed apprezzano i gesti e i tempi a loro sconosciuti: i vecchi mestieri che nessuno pratica più o le piccole cose concrete della vita quotidiana. A loro volta, i “nonni” tornano ad essere adulti responsabili, si risvegliano, riaffermano la propria identità ed il loro valore. Nel contatto con il mondo del bambino si riaccendono ricordi e si riacquista una nuova energia.
 
Il progetto ideato da Auser e Cif si pone l’obiettivo di condividere la conoscenza delle tradizioni tipiche del nostro paese, tramandate alle giovani generazioni italiane e straniere: destinatari del progetto sono, infatti, gli utenti del Centro Educativo “Grillo Parlante”, bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni di diverse nazionalità. Ne nasce così un confronto intergenerazionale e interculturale, a partire dagli antichi mestieri e dalle arti manuali in generale.
 
Il progetto, partito a metà gennaio, prevede una serie di incontri settimanali, della durata di un’ora ciascuno, durante i quali i bambini sperimenteranno varie attività accompagnati passo dopo passo dai volontari Auser: si parte con Ileana che avvicinerà i bambini al lavoro a maglia, con ferri e uncinetti, sarà poi il turno di Leandra e della cucina tradizionale romagnola, per finire, in marzo, con Tonino e la pittura con colori e materiali di riciclo.

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