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Il Comune dice "no" allo stralcio delle cartelle esattoriali: niente "pace fiscale" a Santa Sofia

A spiegare le ragioni di tale scelta è l’assessore al bilancio ed entrate tributarie Matteo Zanchini: "La ratio di questa delibera è il rispetto del principio di equità tra i contribuenti, che prima di tutto sono cittadini con eguali diritti e doveri"

Il Comune di Santa Sofia, nella seduta di Consiglio comunale di lunedì, ha detto “no” allo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro per gli anni compresi tra 2000 e 2015, così come reso possibile dalla Finanziaria 2023. A spiegare le ragioni di tale scelta è l’assessore al bilancio ed entrate tributarie Matteo Zanchini: "La ratio di questa delibera è il rispetto del principio di equità tra i contribuenti, che prima di tutto sono cittadini con eguali diritti e doveri. Lo stralcio delle cartelle automatico e senza ragioni crea inevitabilmente una disparità nei confronti di coloro che hanno pagato e continuano a pagare i tributi. Evidenzio, inoltre, come tale provvedimento non avrebbe agevolato tutti i contribuenti ma solo una parte di essi e – aspetto ancor più grave - senza poter distinguere quelli economicamente vulnerabili da quelli più abbienti".

Come spiegato nel testo della delibera, la scelta dell’Amministrazione è motivata dalla volontà di evitare un'ingiustificata disparità di trattamento tra i carichi che l’ente ha affidato per la riscossione coattiva all’Agente della riscossione nazionale, rispetto a quelli affidati a concessionari privati o per i quali sono in corso procedure coattive; portare ad un mancato incasso di somme legate a sanzioni ed interessi senza neppure avere la certezza che il contribuente moroso corrisponda quanto dovuto a titolo di capitale e per spese esecutive e di notifica; avere, quindi, un impatto negativo sui crediti iscritti a bilancio, considerando anche il fatto che non sono previste somme per rifondere le minori entrate oggetto di annullamento parziale. Conti alla mano, pare che l’impatto economico della possibile rottamazione sarebbe stato comunque contenuto, in quanto il condono riguarderebbe la parte di sanzioni e interessi e non la quota capitale, ma l’Amministrazione fa della propria scelta il rispetto di un principio che non può essere eluso, sebbene permesso dal Governo, lasciando però ai comuni la facoltà di deliberare altrimenti.

“Questa Amministrazione - prosegue Zanchini - è orientata su fronti ben distanti rispetto a condoni che nascono da misure spot e “a pioggia”. Mi risulta poi difficile comprendere come, all’interno di una Legge di Bilancio che scarseggia di risorse per sanità, servizi ed enti locali, potesse essere una priorità la pace fiscale, pur lasciando ai comuni il “cerino in mano” per prendere decisioni scomode. Ma scomode non sono se, come credo, i cittadini comprendono che aiuti e sovvenzioni debbano avere natura e forma diversa, come già accade da anni in questo Comune". Con le risorse introitate dall’attività accertativa è possibile calmierare ogni anno i tributi locali, aumentando così la probabilità di incasso e garantendo quindi una rete di servizi alle persone ampia ed onerosa, declinata al supporto dei più fragili, oltre che mettere a disposizione periodicamente bandi e avvisi pubblici per contributi a famiglie e imprese per far fronte al costo dell’affitto, alle bollette energetiche e per investire sulla propria azienda.

Da evidenziare inoltre che la stessa Legge di Bilancio contiene un’altra norma che prevede una definizione agevolata per tutti i carichi pendenti, sempre in gestione all’agenzia delle Entrate Riscossioni, per gli anni dal 2000 fino al 30 giugno 2022. "Infine - dice Zanchini - non mancano meccanismi di rateizzazione e piani di rientro per far fronte alla regolarizzazione della propria posizione tributaria nei confronti dell’Ente". Conclude il sindaco Daniele Valbonesi: “L'unitarietà emersa con il voto in Consiglio Comunale (un solo consigliere si è astenuto) mi trova d'accordo e la colgo con piacere. Il principio con il quale abbiamo deliberato mi trova concorde sul principio che le Istituzioni devono per prime rappresentare tutti i cittadini e fare in modo che tutti siano messi nelle medesime condizioni, sia per quanto riguarda i diritti ma anche per i loro doveri. In questo caso, ci opponiamo a una visione che premia chi non ottempera ai secondi e difendiamo chi invece, magari anche con fatica, rispetta le scadenze tributarie. Tributi che, ricordo, non hanno il fine di far cassa ma che servono al funzionamento di servizi fondamentali per tutti noi".

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