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Cronaca

Giovedì lo sciopero delle farmacie private, l'Ausl: "E' incomprensibile"

Giovedì si tiene lo sciopero delle farmacie private, in protesta contro le politiche di Regione e Ausl in materia di farmaci.

Giovedì si tiene lo sciopero delle farmacie private, in protesta contro le politiche di Regione e Ausl in materia di distribuzione diretta di farmaci direttamente dall'ospedale. A contestare le motivazioni di Federfarma a supporto della scelta di indire uno sciopero è, con una nota, l'Ausl Romagna: “Ci sembra incomprensibile imputare alla Regione e anche ad Ausl Romagna la responsabilità di questa scelta, dimenticando che a livello regionale è tuttora  aperto un tavolo di confronto sulle politiche del farmaco. Come è altrettanto incomprensibile tentare di far passare il messaggio che la modalità della distribuzione diretta dei farmaci da parte dell’Azienda, crei disagi ai cittadini e sprechi, senza portare alcun vantaggio alla collettività”.

“Vale la pena ricordare, come peraltro già fatto più volte in passato, che la consegna diretta dei farmaci è la legittima possibilità che hanno le aziende sanitarie di erogare direttamente alcuni tipi di medicinali, solo per definite specifiche patologie e categorie di pazienti. Per talune situazione tale modalità è addirittura obbligatoria. L’Azienda Usl della Romagna si è pertanto attivata, in conformità della legge e degli accordi conseguenti, per istituire sul proprio territorio punti di erogazione, presidiati dai farmacisti, che alle dimissioni da un ricovero o a seguito di prescrizioni dopo visita specialistica, possano erogare direttamente ai pazienti i farmaci necessari, garantendo la continuità del piano terapeutico previsto. Ricordiamo che l’Ausl Romagna non ha utili da accumulare, ma solo buoni servizi da erogare alla popolazione. Abbiamo pertanto l’obbligo di attivare tutte le possibilità per non spendere inutilmente risorse economiche, e di individuare tutte le strade, che a norma di legge, ci consentano di recuperare risorse, da investire in servizi verso i nostri cittadini”.
 
“Il nostro operato è pertanto andato in questa direzione e ha consentito anche alla nostra azienda di liberare risorse da reinvestire sul territorio in particolare attraverso l’assunzione di personale per l’assistenza. Altro mito da sfatare l’obbligo per il cittadino: l’utente può scegliere liberamente se accettare il piano Ausl o recarsi in altre farmacie. Nessun intento vessatorio nei confronti delle farmacie. Tanto è vero che abbiamo dedicato particolare attenzione alle farmacie rurali, riducendo da subito la modalità della distribuzione diretta  sia in quelle aree che in quelle montane.
E ancora: è falso che la pratica della distribuzione diretta provochi sprechi di farmaci e il fatto che per i pazienti vengano predisposti piani terapeutici annuali non ha a nulla a che vedere con le cadenze dell’erogazione dei medicinali, che è, solitamente, bimestrale. Al momento dell’erogazione, inoltre, viene verificato direttamente col paziente stesso se abbia a casa giacenze di farmaci e a quanto ammontino, e viene più in generale posta la massima attenzione al corretto utilizzo dei farmaci stessi al  fine di garantire la necessaria sicurezza dell’assistito. A conclusione, non comprendiamo davvero la vera ragione di questo sciopero, ma di una cosa siamo sicuri: arrecherà sicuramente molto più disagio ai cittadini di quanto possa fare la distribuzione diretta”.

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