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Cronaca Cava-Villanova / Via Pitagora

Sciopero nell'azienda dei divani: "Ritmi eccessivi e i manager rifiutano il confronto"

"E' arrivato un episodio di ostruzionismo: l’azienda ha rifiutato di sedersi al tavolo con i rappresentanti dei lavoratori, per discutere dei ritmi"

C'è stata un'adesione del 100% dei dipendenti all’assemblea di giovedì mattina alla Renato Nisi, azienda del settore del mobile imbottito. E il dato che rendono noto Tatiana Gentilini (Fiom Cgil), Riccardo Zoli (Fim Cisl) e Valerio Garattoni (Uilm Uil): “Dopo mesi di pressioni indiscriminate da parte del nuovo management aziendale nei confronti degli operai, è arrivato un episodio di ostruzionismo: l’azienda ha rifiutato di sedersi al tavolo con i rappresentanti dei lavoratori, per discutere dei ritmi richiesti durante le prestazioni lavorative. L’azienda ha motivato questa decisione mostrandosi disponibile al dialogo “solo quando sarà raggiunta e stabilmente mantenuta la media minima di produzione”. Questa posizione non consente ai lavoratori di presentare i veri problemi organizzativi e di sicurezza, che attualmente impediscono di raggiungere proprio quegli obiettivi richiesti dai vertici della fabbrica”.

Sempre secondo i sindacati “l'azienda tenta di scaricare sui lavoratori le proprie inefficienze organizzative” e aggiungono che “tale comportamento non possa essere accettato, soprattutto se messo in atto da una significativa azienda del nostro territorio, che lavora con le realtà più importanti del mobile imbottito. Con lo sciopero di oggi i lavoratori hanno dichiarato la necessità di essere trattati con rispetto e di migliorare le loro condizioni di lavoro”.

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