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Cronaca

Scontri al mercatino, Drei: "Proporrò un coordinamento provinciale contro il fascismo"

Il sindaco risponde al primo cittadino di Cesena: "Accolgo con piacere la solidarietà del sindaco Lucchi e raccolgo il suo invito a coordinare la lotta contro il rigurgito fascista"

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, sabato,ha indirizzato una lettera aperta al sindaco di Forlì Davide Drei dopo le violenze che si sono consumate in piazzetta della Misura, proprio in mezzo al Mercatino di Natale, per invitarlo a una coordinazione in simbiosi per fermare gli estremisti. "Accolgo con piacere la solidarietà del sindaco di Cesena e raccolgo il suo invito a coordinare la lotta contro il rigurgito fascista - risponde Drei - In qualità di Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, al prossimo Consiglio provinciale presenterò come primo firmatario un Ordine del giorno sottoscritto dai sindaci della nostra Provincia con la proposta di un coordinamento provinciale permanente delle Istituzioni democratiche contro il fascismo. Un messaggio importante dal nostro territorio, per tutto il Paese, da una Provincia segnata pesantemente dal regime fascista  e dalle sue conseguenze, una Provincia che, ricordo, per i sacrifici e i lutti è Medaglia d'oro al Valore Civile. Le Istituzioni e i cittadini, insieme, possono affrontare un rigurgito inaccettabile che non deve intimorirci, ci dobbiamo dotare di strumenti culturali ed educativi, veri antidoti al fascismo, in questo modo riusciremo a proteggere le nostre comunità".

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Anche l'ex vicesindaco di Forlì Giancarlo Biserna è intervenuto sulla questione ponendosi alcune interrogativi: "Si sta dicendo tutto e di più senza avere ben chiaro quello che è successo - spiega Biserna - Io invito tutti ad attendere i chiarimenti che dovranno arrivare, anche perchè senza di essi, nella sostanza, si alimenta veramente un rigurgito di destra estrema. Cosa si deve chiarire: le autorizzazioni erano necessarie o no? E, se occorrevano, chi le doveva dare? Perchè per un tavolo del genere, anche se pacifico, ma delicato visti gli organizzatori, nessuno ha pensato che forse il posto giusto non fosse quello, dato il clima festoso e natalizio con la presenza di tanti bambini? Perchè è stato lasciato lì? Come sono andati veramente i fatti, e cioè se è vero che numerose persone miltanti di sinistra hanno letteralmente circondato il tavolo, impedendo l'attività di promozione del noto argomento di quei ragazzi. Infine: quello che questi ragazzi promuovevano aveva o no contenuti non democratici e quindi contestabili?".

Anche l'associazione culturale "Agi!re" ragiona sugli stessi interrogativi: “Apprendiamo di una netta discrasia legata all’autorizzazione: da un lato, il via libera della Questura confermato dalla presenza delle Forze dell’Ordine al banchetto forzanovista; dall’altro, lo smarcamento dell’Amministrazione comunale la quale, per sua stessa ammissione, dichiara un’omessa richiesta di occupazione temporanea di uno spazio appartenente al patrimonio comunale - commentano dall'associazione Andrea Ravaldini e Cristian D'Aiello - Su questo reclamiamo degli approfondimenti da parte degli organi competenti poiché, quanto conseguentemente accaduto, costituisce un vulnus nella prassi di concessione: partendo dal presupposto che siamo contrari a provvedimenti censori e liberticidi verso le opinioni di qualunque natura entro i recinti della legalità giacché sospinti ed animati da visioni emotivamente parziali, perché è stato scelto un luogo sensibile come il tradizionale mercatino di Piazzetta della Misura, in uno spazio tangibilmente piccolo, di stazionamento e di transito per i cittadini, per una raccolta firme? A maggior ragione se quest’ultima era stata considerata ad “alto rischio”? Attendiamo una risposta da chi ne ha le facoltà e la competenza. Le vittime di questi episodi di tensione deliberata, oltre ai cittadini, sono soprattutto i commercianti locali che non solo pagano quotidianamente lo scotto di un crescente sforzo economico in tempi di contrazione dei consumi, ma hanno patito e patiscono le conseguenze di un vulnus prevedibile in una zona sensibile. Motivo per cui lanciamo un monito erga omnes, verso tutti: non si nasconda la polvere sotto il tappeto. Non si approfitti di fomentare un clima di intolleranza per spostare il focus dalle grandi discussioni pubbliche: un crescente disagio e degrado sociale ed urbano; periferie lasciate all’auto-sopravvivenza ed un centro storico agonizzante ed insicuro; una necessaria rivitalizzazione del disperso patrimonio storico-culturale della città e del territorio e quant’altro. Questo desidereremmo si parlasse, il resto è solo e soltanto fumo negli occhi".

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