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Cronaca

Il quartiere si dota di uno stemma araldico per rappresentare la sua antica storia

Il comitato di quartiere: "Questa iniziativa potrebbe spingere la cittadinanza forlivese a studiare meglio il territorio in cui vive, per scoprire origini importanti per il futuro delle prossime generazioni"

Una lunga ricerca storiografica che ha portato a trovare un simbolo identificativo al quartiere Romiti. Il segretario del comitato di quartiere Erio Sansovini ha lavorato a lungo per ottenere un simbolo che rappresentasse il quartiere per dargli un'identità storica. "Questa iniziativa potrebbe spingere la cittadinanza forlivese a studiare meglio il territorio in cui vive, per scoprire origini importanti per il futuro delle prossime generazioni", commenta il comitato.

L’emblema del Quartiere Romiti, blasonato secondo i dettami della tecnica araldica, è rappresentato da uno scudo di foggia sannitica diviso in quattro parti di diversi colori, su ognuna delle quali poggiano figure che simboleggiano le peculiarità del territorio abitato fin dalla preistoria e attraversato dalle successive epoche storiche di cui rimangono le impronte. Il Quartiere si è sviluppato sul lato sinistro del fiume Montone, Acquacheta per Dante, alla confluenza del canale di Schiavonia che vi corre parallelo. Le figure rappresentano le peculiarità che sono giunte fino a noi del periodo storico più caratteristico, il medioevo, quando la strada che corre lungo il canale e che arriva a Firenze attraverso il passo del Muraglione era percorsa dai partigiani guelfi e ghibellini, rappresentati nello scudo dai loro vessilli sui quali campeggia il giglio, argento dei Ghibellini, rosso dei Guelfi. La croce d’oro rappresenta un’altra realtà storica del quartiere: la chiesa romanica a unica navata testimone dell’antico convento dei Gerolamini posto appena fuori la porta sud-ovest delle antiche mura, i cui resti sono ancora visibili sulla riva destra del Montone di fronte allo sbocco del Canale di Schiavonia e che porta alla chiesa della Santissima Trinità (dove probabilmente fu sepolto Melozzo da Forlì) La caratteristica molitoria della zona è simboleggiata dalla figura della macina a rappresentare i mulini presenti sulla foce del canale di Schiavonia, di cui alcuni ancora funzionanti,  che oggi producono energia elettrica. Infine le quattro rose rosse poste sulla fascia dorata attraversante lo scudo rappresentano la fertilità dei campi e degli orti del territorio irrigati dall’acqua del canale.

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