Anche la Diocesi di Forlì-Bertinoro partecipa alla seconda Giornata Mondiale dei Poveri

Partecipa anche la Diocesi di Forlì-Bertinoro alla seconda Giornata Mondiale dei Poveri, indetta da Papa Francesco in tutto il mondo cristiano per domenica. Non si tratta solo di povertà materiale: "Questo evento - scrive infatti il pontefice argentino - rappresenta l’occasione di ritrovare il gusto dell’incontro con l’Altro da me, per riflettere sulla forma di povertà che è più prossima a noi e quindi più scomoda e difficile da soccorrere: nessuno di noi è immune dalla povertà, siamo tutti immersi in forme di povertà". Nell’anno del sinodo, i responsabili della diocesi forlivese hanno pensato di iniziare dai giovani. Sabato "sarà infatti dedicato alle nuove generazioni, alle povertà silenziose che si vivono in questa fase delicata della vita e all’incontro rinnovato con gli altri, per uscire dagli schemi dell’abitudine che dipingono di grigio le giornate, nascondendo la bellezza dell’ascolto".

Alle 15 è previsto il ritrovo in Piazza Saffi. Alle 15.30 è in programma il “Che mi dici”, esperienza di incontro interattivo con altri giovani per le vie della città. Alle 18, sempre in Piazza Saffi seguirà il “Flash mob”, al quale “è vietato mancare”. Se alle 19.30 è prevista la cena condivisa presso la parrocchia di San Martino in Strada (piazzale della Pieve, 2), alle 20.45 la giornata si concluderà con la Veglia per le vocazioni, sempre nella pieve di San Martino, presieduta dal vescovo mons. Livio Corazza. Per info ed aggiornamenti: www.pigifo.it.

Domenica ci sarà la celebrazione vera e propria in contemporanea in tutte le chiese. Alle 17.30 è prevista la messa in Duomo, presieduta dal vicario generale mons. Pietro Fabbri, con la partecipazione delle associazioni caritative. Ogni unità pastorale, o parrocchia, in questa giornata è invitata a gesti concreti di prossimità: dando risalto alla celebrazione eucaristica domenicale con l’invito ai poveri, oppure creando momenti di condivisione e solidarietà, come pranzi o cene aperti alla comunità, o infine organizzando momenti di riflessione e ascolto della voce dei poveri, per “gridare – si legge su www.pigifo.it - rispondere e liberare” insieme.