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Cronaca

La sentenza della Cassazione: "E' reato vendere i prodotti di cannabis light"

A sollevare il caso davanti alla Suprema Corte è stata la quarta sezione penale, nell’ambito di un procedimento riguardante il sequestro effettuato nei confronti di un commerciante

È vietata la commercializzazione al pubblico dei prodotti "derivati dalla coltivazione della cannabis sativa L" come "foglie, inflorescenze, olio, resina ottenuti dalla coltivazione" della canapa. E' quanto emerge dalla sentenza delle sezioni unite penali della Cassazione. A sollevare il caso davanti alla Suprema Corte è stata la quarta sezione penale, nell’ambito di un procedimento riguardante il sequestro effettuato nei confronti di un commerciante: il Riesame di Ancona aveva annullato il sequestro e il procuratore capo del capoluogo marchigiano si era quindi rivolto alla massima corte.

"Fa molto riflettere in positivo la decisione assunta dalle sezioni unite penali della Cassazione che considerano reato commercializzare i prodotti derivati dalla cannabis light", afferma il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, che ricorda anche le perplessità dal Consiglio superiore della Sanità su queste sostanze. "I gravi danni determinati anche da sostanze erroneamente considerate ‘light’ non devono essere minimizzati, soprattutto se riguardano consumatori sempre più giovani", conclude.

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