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Cronaca

Tornano le Sentinelle in Piedi: "Facebook ha oscurato in massa tutti i nostri profili"

L’ultima volta, nel marzo 2017, avevano manifestato per la liberta d’espressione e il rispetto della vita fino al suo termine naturale

L’ultima volta, nel marzo 2017, avevano manifestato per la liberta d’espressione e il rispetto della vita fino al suo termine naturale. Le Sentinelle in Piedi saranno nuovamente a Forlì domenica 27 maggio in piazzetta della Misura. Alle 17 leveranno gli scudi silenziosi e cartacei (un libro) in piazzetta della Misura, per contestare il social “Facebook”,  “colpevole – si legge sul sito de La Nuova Bussola Quotidiana – di aver rimosso la pagina nazionale delle Sentinelle in Piedi senza spiegazioni reali”. La motivazione ufficiale è che “i post delle Sentinelle non rispettano gli standard della comunità”. L’ultimo messaggio pubblicato dalle Sentinelle nel loro profilo, conteneva le foto di alcuni camion vela della campagna contro la 194, che ProVita sta portando avanti in 100 città italiane.

“Evidentemente – continua il sito - non è possibile in questo paese manifestare contrarietà ad una legge”. Oltre alla rimozione della pagina, sono stati sospesi per un periodo variabile dalle 24 ore ai 30 giorni, i profili personali di tutti gli editor e amministratori della pagina. La pagina “facebook” nazionale delle Sentinelle in Piedi contava quasi 27mila like e un “reach” quotidiano medio di oltre 15mila persone, recentemente in crescita anche a causa della vicenda di Alfie Evans. “Torniamo in piazza – danno il loro punto di vista gli organizzatori - anche in occasione dei quarant’anni della legge 194 (22 maggio 1978), di fronte ad uno Stato che, con la legalizzazione dell'aborto, da 40 anni uccide i propri figli e ferisce gravemente le donne illudendole con la menzogna del diritto all'autodeterminazione; di fronte all'arroganza di chi calpesta la libertà d'espressione rimuovendo i manifesti contro l'aborto a Roma per il fatto di aver ritratto un bambino nella pancia della mamma e di averne difeso il diritto alla vita; di fronte alla superbia di un sistema che a tutti i costi vuole morte persone come Alfie Evans, un bimbo di soli due anni, ucciso “nel suo miglior interesse” solo perché gravemente malato (…) di fronte a tribunali che, in spregio alla legge italiana e ai diritti umani più basilari, legittimano l'abominevole pratica dell'utero in affitto e privano sempre più bambini del papà o della mamma arrivando ad affidarli a coppie dello stesso sesso; di fronte al Potere Unico che continuamente lancia l'allarme sulle fake news, ma è esso stesso strumento di menzogna; ma soprattutto di fronte all'indifferenza di un mondo assuefatto al male”.

La nuova singolare protesta dei manifestanti silenziosi in piazzetta della Misura, è la sesta nella città mercuriale. La prima, nel dicembre 2014, intese “risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico, quello che papa Francesco ha etichettato come dittatura gender”. La manifestazione di domenica ripeterà il copione già rappresentato più di 500 volte in Italia dal 2013, con almeno 60.000 persone in piazza: i partecipanti stanno in piedi per un’ora, l’uno accanto all’altro, in silenzio, leggendo un libro: “Non c’è niente come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza”.

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