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Sequestrati 287 libri universitari fotocopiati. Commerciante nei guai

I finanzieri del Comando Provinciale di Forlì hanno eseguito, presso un esercizio commerciale del centro, un controllo nel settore della riproduzione illecita al fine di verificare il rispetto della legge sul diritto d'autore

I  finanzieri del Comando Provinciale di Forlì hanno eseguito, presso un esercizio commerciale del centro, un controllo nel settore della riproduzione illecita al fine di verificare il rispetto della  legge sul diritto d’autore. L’attività ispettiva ha evidenziato che l’operatore economico aveva riprodotto intere opere letterarie fotocopiate, quindi ben oltre il 15% consentito dalla norma  sul totale dell’opera. Al termine del controllo sono state rinvenute e sequestrate ben 287 copie “pirata” di testi universitari (diritto, economia, criminologia, scienze politiche), già riprodotti in copia fotostatica, rilegati e pronti per essere posti in commercio.

I predetti testi erano detenuti all’interno dei locali di esercizio dell’attività, suddivisi per titolo ed autore e, pertanto, già pronti per essere introdotti nel circuito commerciale in violazione delle norme che tutelano i diritti d’autore. L’illecito mercato di testi universitari risulta essere fiorente in città anche per la presenza di sedi distaccate dell’Università degli Studi di Bologna, i cui iscritti rappresentano un florido e redditizio, ma illecito, bacino d‘utenza.

Al termine dell’attività, il titolare dell’attività commerciale, operante nel centro cittadino, e’ stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì per la violazione alla normativa sul diritto d’autore, che prevede, per il caso specifico, la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 2.582 euro a 15.494 euro nei confronti di chiunque riproduce, duplica, trasmette o diffonde abusivamente, vende o pone altrimenti in commercio, cede a qualsiasi titolo o importa abusivamente oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d’autore e da diritti connessi. Oltre all’aspetto penale, sotto il profilo amministrativo, la norma stabilisce, nei confronti del trasgressore, una sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del prezzo di mercato della singola opera letteraria oggetto della violazione, in misura comunque non inferiore ad euro 103per ogni esemplare abusivamente riprodotto. Le opere in vendita avevano un prezzo che variava dai 10 ai 30 euro, mentre sul mercato regolare costavano circa il quadruplo.

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