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Cronaca

Sì al nuovo Piano regionale integrato dei trasporti: c'è anche la Ravegnana

Rontini (Pd): "Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti adottato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna pone le basi per una nuova cultura della mobilità"

Una Emilia-Romagna più libera di muoversi. In treno, sui mezzi pubblici, potenziati e rinnovati, e in bicicletta. Meno in auto, con molti più mezzi elettrici nelle strade e le merci che viaggiano su ferrovia. Nelle scelte da fare, un occhio attento alla pianificazione urbanistica, poi accessibilità del territorio e mobilità sostenibile per favorire appunto gli spostamenti di cittadini, lavoratori, studenti, senza mai perdere di vista gli aspetti di benessere sociale e i vantaggi ambientali ed economici. Sono i capisaldi del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti 2025 dell’Emilia-Romagna, adottato dall’Assemblea legislativa e arrivato in Aula dopo un lungo percorso di ascolto e consultazioni in tutte le province. Un documento che fissa obiettivi importanti da qui ai prossimi 5 anni - taglio del 50% dei tratti viari congestionati e dei decessi sulle strade regionali; mobilità ciclabile in crescita del 20%, con la quota di chi sceglie il treno che sale fino al +50%; +30% il trasporto merci su ferrovia; +20% auto elettriche – per arrivare a tagliare del 30% le emissioni CO2 legate ai trasporti.   

“Mettiamo in alto l’asticella, fissando obiettivi importanti, perché siamo impegnati a potenziare il servizio pubblico e le altre forme di mobilità sostenibile che possano migliorare la qualità della vita urbana- spiegano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il vicepresidente con delega ai Trasporti e mobilità, Raffaele Donini -. Per assicurare a cittadini e imprese una buona mobilitàva garantita prima di tutto l’accessibilità, in una logica che ottimizzi gli spostamenti e indirizzi diversamente le scelte da compiere, con una forte attenzione ai temi ambientali, agendo sul piano dei comportamenti. I trasporti possono svolgere un ruolo fondamentale, se correttamente orientati alle diverse esigenze di cittadine e cittadini, sostenendo azioni che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il nuovo Piano- chiudono Bonaccini e Donini- ha l’obiettivo di rilanciare una strategia integratafavorendo queimutamenti culturali che rendono evidenti i vantaggi della sostenibilità sul piano sociale ed economico”.

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi al 2025 fissati dal nuovo Prit, la riduzione del 50% dei tratti in congestione della rete stradale regionale e della mortalità sulle strade. Aumenti del 20% della mobilità ciclabile negli spostamenti urbani, dal 30 al 50% dei passeggeri dei servizi ferroviari. Ancora: +10% dei passeggeri del trasporto pubblico locale su gomma, +30% del trasporto di merci su ferrovia e un taglio del 10% della crescita del tasso di motorizzazione. Infine, venendo ai veicoli ad alimentazione elettrica, vera scommessa dei prossimi anni, le previsioni sono di un + 20% di immatricolazioni delle auto, + 15% per le ibride, + 35% per gli autobus elettrici, + 25% per gli autoveicoli commerciali leggeri elettrici. Inoltre, si prevede un +50% di sostituzioni dei veicoli commerciali leggeri al di sotto della categoria euro 1 con veicoli a basso impatto ambientale. In sostanza, si arriverebbe a una riduzione delle emissioni CO2 legate ai trasporti del 30% al 2025.    Per quanto riguarda il miglioramento dei servizi ferroviari, l’obiettivo è di elevare gli standard di sicurezza, una sempre maggiore integrazione delle tariffe, il radicale rinnovo del materiale rotabile, una tempestiva informazione agli utenti e l’ammodernamento della rete esistente.

Sul trasporto pubblico locale, le azioni principali sono rivolte al rinnovo della flotta circolante, anche con l’inserimento di mezzi ad energie alternative, l’evoluzione del biglietto elettronico con pagamenti web o su telefonia, un forte ruolo del trasporto pubblico su gomma fuori dai centri urbani e dalle grandi direttrici in collegamento con il sistema ferroviario. Le azioni per la mobilità sostenibile vanno infatti a sostegno di politiche per la diffusione dei veicoli elettrici, la regolamentazione degli accessi urbani e della sosta, lo sviluppo della rete delle ciclovie. Per quanto riguarda la logistica e il trasporto merci, gli interventi mirano al potenziamento degli scali principali, a misure di disincentivo dei mezzi maggiormente inquinanti e alla promozione di una logistica “verde certificata” per un minor consumo energetico. No, dunque, a una continua rincorsa a “muovere i veicoli”, ma piuttosto azioni diffuse per ridurre l’impatto ambientale, massimizzando l’efficienza, l’intelligenza e la rapidità degli spostamenti.

"Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti adottato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna pone le basi per una nuova cultura della mobilità e pianifica il sistema dei trasporti da qui al 2025. Un documento importante e ambizioso con cui diamo una cornice, un senso e un’anima ad una serie di scelte che abbiamo fatto fin dall’inizio della legislatura, pianificando come immaginiamo la mobilità dei prossimi anni, tenendo insieme sostenibilità ambientale e competitività”, afferma il consigliere regionale Pd Manuela Rontini, Presidente della Commissione regionale Territorio, Ambiente e Mobilità.

“Il mio auspicio è che il riattivato scalo di Forlì sia presto pienamente operativo e al centro di una strategia complessiva di collaborazione e sviluppo di tutto il sistema istituzionale che ricalchi quella seguita per il porto di Ravenna, che ora è diventato il porto dell’Emilia-Romagna. Davvero positivo l’inserimento della tangenziale nord di Faenza tra le priorità della Regione: sul cavalcavia che collega il casello autostradale sulla Naviglio con il centro città passano un milione di autoveicoli al mese, una cifra impressionante che richiede di tornare a ragionare sulla necessità di questa infrastruttura e che va di pari passo con il lavoro che l’amministrazione comunale sta facendo per collegare il parcheggio scambiatore con il cento storico con l’utilizzo di un bus elettrico, il GreenGo-Bus. Una sperimentazione e una buona pratica da sostenere", sottolinea Rontini.

Confermata anche la realizzazione di tutte e quattro le varianti sulla statale Adriatica e messa in sicurezza. “La statale 16 rappresenta per la Romagna quello che la via Emilia rappresenta per l’intera Regione – spiega Rontini – prevendendo la realizzazione di tutte e 4 le varianti, ne auspichiamo la completa messa in sicurezza, dal momento che sappiamo che l’Adriatica taglia a metà alcuni abitati nelle frazioni del nostro territorio. Per noi e per il Prit, quindi, risultano ugualmente prioritarie il completamento delle varianti alla Strada statale 16 di Alfonsine (secondo lotto) fino al Ponte della Bastia e Argenta (primo lotto), e la realizzazione delle varianti in corrispondenza degli abitati di Glorie, Mezzano e Camerlona e di quello di Fosso Ghiaia. Infine l’impegno per la riqualificazione della Ravegnana per consegnare alle città di Ravenna e Forlì un adeguato collegamento, sempre in accordo con i sindaci".

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