rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Si vede lo stipendio decurtato di 340 euro, la protesta di un dipendente pubblico

"Sono 40 anni che svolgo l’attività all’interno della Amministrazione e mai, meno male, ero stato a casa per più di due tre giorni di malattia"

Si è ammalato per 12 giorni: un “reato” punito con una decurtazione di stipendio di 340 euro. A segnalare il proprio caso è Mario Bevilacqua, dipendente  dell’Agenzia delle Entrate. Il problema non è nuovo: nel 2012 l'allora ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta introdusse una norma che, in caso di malattie prolungate, al dipendente pubblico vengono sottratti dallo stipendio i giorni di assenza. Il provvedimento è mirato ai dipendenti “infedeli” che sistematicamente il lunedì o il venerdì, per “allungare” ponti e weekend si mettono in malattia.

Ma se la malattia retribuita, fino a prova contraria, è un diritto anche del lavoratore pubblico, dall'altra parte la stragrande maggioranza di chi prende lo stipendio dallo Stato ha accettato con rassegnazione questa norma, magari quando possibile facendo passare periodi di malattia come giorni di ferie o di recupero di straordinari, così da non vedersi colpiti nel portafoglio. Non mostra tale rassegnazione Bevilacqua: “Scusate l’esternazione ma quando ci vuole ci vuole. Vi metto in evidenza il mio caso, sono 40 anni che svolgo l’attività all’interno della Amministrazione e mai, meno male, ero stato a casa per più di due tre giorni di malattia. Quest’anno sono stato colpito da una forte influenza e purtroppo sono dovuto stare a casa in malattia per 12 giorni. Questo mese apro il mio cedolino dello stipendio e mi trovo, con grande stupore una trattenuta di 340 euro per questi giorni di malattia fatti. Ossia noi statali se stiamo male siamo anche tassati sulla malattia”.

Come in tutte le realtà, accanto alle “mele marce” ci sono anche i bravi lavoratori e, come spesso succede, sono proprio questi a farne per primi le spese, quando cioè si fa di tutta l'erba un fascio: “Siamo considerati fannulloni, si dice che è giusto non rinnovare il contratto ormai fermo da quasi dieci anni, oppure si parla di “furbetti del cartellino”.  Ma ci sono anche soprusi che vengono invece esercitati su tutti gli altri impiegati, la parte sana dei lavoratori degli uffici pubblici che sono tanti, credetemi.  La Legge Brunetta, non sapendo colpire e scoprire i veri "furbetti" quelli che in vicinanza delle ferie estive immancabilmente si ammalano o quelli che il lunedì si ammalano quasi costantemente, ha ritenuto giusto colpire economicamente anche quegli impiegati che prendono malattia solo quando sono effettivamente malati. Il mio è solo uno sfogo per mettere al corrente la cittadinanza di alcune vicende delle quali probabilmente non è al corrente”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si vede lo stipendio decurtato di 340 euro, la protesta di un dipendente pubblico

ForlìToday è in caricamento