rotate-mobile
Cronaca

Accordo con gli Istituti di vigilanza per sorvegliare il territorio

Massima collaborazione tra le Autorità di pubblica sicurezza, le Forze di Polizia dello Stato, la Polizia Locale e gli Istituti di vigilanza privata, al fine di attuare una sinergia

Il ministro dell'interno, Annamaria Cancellieri, lo aveva promesso nella sua riposta alla lettera iviatagli dal sindaco di Forlì, Roberto Balzani, preoccupato per la sicurezza della città. Il ministro aveva parlato dell''esportazione' del protocollo "Mille occhi sulla città”, che  si pone l'obiettivo di sviluppare un sistema di sicurezza volto ad integrare le iniziative pubbliche e private nella cornice della "sussidiarietà” e della "complementarietà”, valorizzando i  compiti di osservazione delle guardie particolari giurate chiamate a collaborare fattivamente con le Forze dell’Ordine.

Venerdì  dunque è stato sottoscritto, uno specifico accordo fra Prefettura, Comune di Forlì, Comune di Cesena, Unione dei Comuni del Rubicone (Gatteo, San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone) e gli Istituti di vigilanza privata operanti nella provincia Battistolli C.S. s.r.l. di Cesena, Centro Cavalieri Security G.P.G. s.r.l. di Forlì, Coopservice S. Coop. p.a. di Forlì, Colas Vigilanza di Forlì, Il Rubicone s.r.l. di Cesena e SERVIM s.r.l. di Cesena,  che prende spunto dal  Protocollo di intesa sottoscritto in data 11 febbraio 2010 dal Ministro dell’Interno, dall'ANCI e dalle Associazioni rappresentative degli Istituti di vigilanza privata, denominato "Mille occhi sulla città”.

La considerazione che la sicurezza dei cittadini è un bene prioritario per la collettività, alla cui salvaguardia concorrono sia l'azione delle Istituzioni dello Stato che dei privati ha infatti indotto a ravvisare la necessità di realizzare la massima collaborazione tra le Autorità di pubblica sicurezza, le Forze di Polizia dello Stato, la Polizia Locale e gli Istituti di vigilanza privata, al fine di attuare una sinergia che, muovendo dalla mappatura degli episodi criminosi, sia volta, soprattutto, a prevenire e a contrastare fenomeni particolarmente incidenti sulla percezione della sicurezza, quali, a titolo esemplificativo, i furti in abitazione.

Il Protocollo si pone l'obiettivo di sviluppare un sistema di sicurezza volto ad integrare le iniziative pubbliche e private nella cornice della "sussidiarietà” e della "complementarietà”, valorizzando i  compiti di osservazione delle guardie particolari giurate chiamate a collaborare fattivamente con le Forze dell’Ordine attraverso la segnalazione di:
presenza di mezzi di trasporto o di persone sospette nei pressi di obiettivi sensibili (quali banche, uffici postali, supermercati, farmacie, punti SNAI, ecc.) o riconducibili a situazioni di interesse ai fini di un efficace contrasto al fenomeno dei reati predatori con segnato riguardo ai furti a danno di abitazioni;  elementi informativi relativi a reati da poco perpetrati; auto o moto rubate;  presenza di bambini, persone anziane, persone in stato confusionale o in evidente difficoltà;  presenza di ostacoli sulle vie di comunicazione; interruzione dei servizi di fornitura di fonti energetiche;  allontanamento da presidi ospedalieri di degenti anziani o in trattamento sanitario obbligatorio; ogni situazione che faccia ritenere imminente la commissione di reati;
situazioni significative di degrado urbano e disagio sociale.

Gli Istituti di vigilanza privata che aderiscono al progetto provvederanno ad assicurare la tempestiva trasmissione di dati e di notizie di interesse per la sicurezza pubblica e la sicurezza urbana, anche sulla base di eventuali segnalazioni loro pervenute, utilizzando idonei e rapidi sistemi di comunicazione. Le informazioni verranno trasmesse alla Sala Operativa della Questura, nel caso di segnalazioni riguardanti il Capoluogo di provincia ed alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri, negli altri casi, nonché, qualora esistenti, alle Sale Operative dei Comandi di Polizia Municipale dei Comuni aderenti per quanto concerne la sicurezza urbana. La collaborazione informativa avverrà tra le centrali operative degli Istituti di vigilanza, possibilmente organizzate in modo da individuare un unico punto di contatto, cui le singole guardie particolari giurate comunicheranno tutte le notizie concernenti situazioni di rilievo per la sicurezza pubblica, assunte durante lo svolgimento dei servizi di vigilanza, e quelle delle Forze di Polizia e di Polizia locale.  Le sale o centrali operative delle predette Forze di Polizia e, ove esistenti, quelle di Polizia locale, ove non ostino esigenze di segretezza o riservatezza operativa o di tutela di dati personali, dirameranno le segnalazioni di ricerca o note d’allarme anche alle centrali operative degli Istituti, in modo che gli stessi possano allertare le rispettive pattuglie, ampliando, così, il numero di operatori in grado di verificare le diverse situazioni. Ogni notizia, sia in entrata che in uscita, sarà debitamente annotata, in base a procedure operative precedentemente stabilite.

L’Intesa, adottata in via sperimentale per un anno con i Comuni aderenti, potrà essere estesa, successivamente, ad altri Comuni della provincia nonché ad altri Istituti di Vigilanza Privata, operanti sul territorio provinciale e consentirà di avere a disposizione maggiori risorse umane  e mezzi, andando utilmente ad inserirsi anche in uno specifico Patto per la Sicurezza che, approvato dal Ministero dell’Interno, rafforzerebbe il rapporto di fattiva collaborazione fra gli Organismi statali e gli Enti territoriali e consoliderebbe la cultura della legalità fra i cittadini, potendosi prevedere l’ottimizzazione dell’attività di contrasto alla criminalità urbana, anche attraverso l’ausilio della Forza di Intervento Rapido in mirate attività di polizia.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Accordo con gli Istituti di vigilanza per sorvegliare il territorio

ForlìToday è in caricamento