rotate-mobile
Cronaca

Sindacati choc: "Quest'inverno scuole senza riscaldamento, luce e acqua"

“Cittadini della Provincia di Forlì-Cesena, si preannuncia probabilmente un inverno senza riscaldamento, luce e acqua nelle scuole”: è il lapidario annuncio presente nella lettera aperta dei sindacati

“Cittadini della Provincia di Forlì-Cesena, si preannuncia probabilmente un inverno senza riscaldamento, luce e acqua nelle scuole”: è il lapidario annuncio presente nella lettera aperta con cui la rappresentanza sindacale unitaria della Provincia di Forlì-Cesena spiega le ragioni dello sciopero dei dipendenti della provincia che si terrà venerdì. Le Province italiane, bloccate in un processo di riforma lungo e mai terminato, versano in preoccupanti situazioni finanziarie, ma se questo rimane essenzialmente un problema tra amministrazioni pubbliche, non è ammissibile che siano i cittadini a veder subire disservizi che non rientrano in tagli marginali, ma vanno al di sotto delle soglie minime del mondo civilizzato, come per esempio il riscaldamento nelle scuole. Se questa è la situazione, allora le scuole devono essere chiuse e le famiglie avvisate per tempo.

Il problema dell'inverno, quindi, non sarà – come annunciato mercoledì – solo lo spazzamento della neve delle strade provinciali in caso di forti nevicate, ma anche servizi elementari come le utenze di luce, acqua e gas nelle scuole superiori. Sempre per lo stesso testo firmato dai sindacati FP-CGIL, CISL-FP e UIL FPL si argomenta che “le Scuole Superiori della Provincia sono sempre più fatiscenti, insicure e spesso non a norma; le strade provinciali senza manutenzione e quindi al minimo livello di sicurezza ammissibile, con impossibilità ad intervenire tempestivamente ed efficacemente in caso di nevicate su tutte le strade appenniniche di competenza”. Ed ancora: “I controlli ambientali (aria, suolo ed acqua) sempre più rari e poco approfonditi e l'attività di pianificazione, gestione e programmazione del territorio inesistente, con ricadute su imprese e turismo”. 

Il presidente Drei: "Faremo pressing sul Governo"

Il presidente della Provincia Davide Drei, nonché sindaco di Forlì è però speranzoso almeno sulle scuole: "La scuola è e resta una priorità e dunque continueremo, come Provincia di Forlì-Cesena e come associazioni delle Province sia a livello regionale che nazionale attraverso l'Unione delle Province d'Italia (UPI) a esercitare il pressing sul Governo perché non faccia venir meno le risorse necessarie a garantire la gestione ordinaria delle strutture, in primis il regolare funzionamento e la manutenzione delle scuole".

Per Drei "le Province sono chiamate ad assicurare l'esercizio di funzioni di primaria importanza, a fronte di una gravissima situazione finanziaria. La Provincia di Forlì-Cesena, nello specifico, si trova ad oggi in una situazione di disequilibrio finanziario che ha impedito fino ad ora la predisposizione e l’approvazione entro il 31 dicembre 2017 del Bilancio di Previsione 2018, come previsto dal Testo Unico degli enti locali. In particolare, lo squilibrio certificato pr il 2017 per il nostro Ente è pari a -5,3 milioni di euro". Drei ricorda inoltre di essersi praticamente auto-denunciato: "Nel mese di marzo ho presentato un esposto cautelativo, indirizzato alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla Sezione Regionale della Corte di Conti, proprio per denunciare la gravità e la conseguente impossibilità di assicurare servizi fondamentali per il territorio, come quelli inerenti strade e scuole".

La lettera aperta dei sindacati

Aggiunge la lettera aperta dei sindacati: “Sappiamo bene che le giornate di sciopero sono ormai solo un disagio, ma per far comprendere le motivazioni della mobilitazione di venerdì i dipendenti della Provincia considerano di estrema importanza che proprio i destinatari finali dei nostri servizi abbiano tutte le informazioni alla base della motivazione di questa giornata di sciopero. Tutti gli Enti Provincia Italiani sono in serie difficoltà economiche dovute ai tagli di spesa disposti da 2 Decreti Legge del 2014 che per la nostra Provincia hanno imposto, ad esempio, la restituzione allo Stato, da entrate proprie, di circa 39 milioni di Euro dal 2014 al 2016. In particolare, ancora quest’anno, dopo tre anni di sacrifici, la Provincia di Forlì Cesena deve restituire allo Stato circa 20 milioni di Euro, che porta ad una differenza negativa tra entrate e spese di circa 6 milioni di Euro. Essendo la Provincia incapace di versare gli importi relativi ai tagli di spesa degli scorsi anni, lo Stato provvede a trattenere direttamente alla fonte le nostre entrate, questo comporta il venir meno alle casse dell’Ente di una cifra annua che si aggira intorno ai 20 milioni di Euro. Tutto questo contribuisce a far sì che le nostre casse si stiano lentamente ma inesorabilmente svuotando, mentre il personale è costantemente in calo e non può essere sostituito neanche per ottemperare allo svolgimento delle funzioni proprie e fondamentali rimaste in capo alla Provincia”.

Ed infine: “Ormai l’ultima speranza è rivolta alla Legge di Stabilità 2017 che per il 2018 potrebbe mettere a  isposizione le risorse necessarie a ripianare l’enorme voragine generata da uno scellerato atteggiamento nei confronti di Enti che si consideravano già chiusi. Per queste ragioni è diventato imprescindibile il diritto ed il dovere di far sentire la nostra voce nei confronti di tutta la cittadinanza che verrà colpita con servizi essenziali non più erogati”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sindacati choc: "Quest'inverno scuole senza riscaldamento, luce e acqua"

ForlìToday è in caricamento