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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sms e email al primario, dirigente Ausl arrestata per stalking

Agli arresti domiciliari una dirigente dell'azienda sanitaria di Forlì accusata di aver inviato per oltre due anni sms e email ad un noto primario, alla moglie e agli amici sulle sue presunte relazioni extra-coniugali

E’ accusata di aver inviato per quasi due anni messaggini sms morbosi, ingiuriosi e diffamatori ad un importante primario dell’Ausl di Forlì, senza risparmiare familiari ed amici di quest’ultimo, allo scopo di attirare su di se tutte le attenzioni. Ad incastrarla, dopo la denuncia sporta dalla vittima, sono stati gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Claudio Cagnini, che l’hanno arrestata venerdì sera. La responsabile, a sorpresa, è una dirigente dell’Ausl, 40enne.

 

L'ARRESTO - I nomi non vengono riportati per tutelare le famiglie di entrambi. La donna è stata ammanettata in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari richiesta dal pubblico ministero Antonio Vincenzo Bartolozzi e firmata dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Trerè. Nell’ordinanza si legge come l’indagata abbia commesso “atti vessatori” dovuti ad un “morboso attaccamento sentimentale” nei confronti della vittima.

 

IDENTITA' IGNOTA - Il primario non aveva il minimo sospetto che la sua persecutrice fosse la collega di lavoro. E’ stato proprio l’uomo a dare il via alle indagini, presentandosi a fine giugno negli uffici della Squadra Mobile. “Era sfinito”, hanno riferito gli inquirenti. La vittima ha spiegato che le molestie telefoniche e via mail, con contenuti ingiuriosi e diffamatori, andavano avanti dal maggio del 2009, e avevano colpito anche la moglie, il figlio, familiari ed amici. In due anni aveva inviato circa 2mila sms.

 

LE INDAGINI - Già aveva cominciato ad indagare per conto suo, scoprendo che i messaggini e le mail venivano spedite da cabine telefoniche. Tutti facevano riferimento a presunte relazioni extraconiugali dei destinatari degli sms, screditando la figura del primario. La Squadra Mobile ha analizzato il contenuto delle provocazioni (anche in dialetto romagnolo) scoprendo in questo modo che tra le vittime c’era anche una dirigente dell’Ausl alla quale venivano inviati anche messaggi di complimenti.

 

I PEDINAMENTI - Un particolare che ha attirato l’attenzione degli investigatori, che hanno cominciato a pedinare la donna, arrivando così a scoprire che quotidianamente si fermava nelle cabine telefoniche della provincia, non solo di Forlì, ma anche di Ravenna. Prima di entrare rimaneva dentro l’auto per una decina di minuti, probabilmente ragionando sul tipo di messaggio da inviare. In alcune circostanze invece ha anche rinunciato.

 

L'EPILOGO - Contemporaneamente il primario smistava gli sms o le mail che ricevano anche le altre vittime. In questo modo gli inquirenti hanno avuto il riscontro che era proprio la dirigente dell’Ausl ad inviare i messaggi diffamatori. Venerdì sera l’epilogo di questa intricata vicenda, con l’arresto della quarantenne. Le manette sono scattate mentre tornava a casa. Ora è ai domiciliari con divieto di comunicazione in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Sorpreso il primario, che non si aspettava assolutamente che il mittente delle diffamazioni fosse una collega di lavoro.

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