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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Soldi "in nero" per l'acquisto dell'auto: l'affare si conclude con una doppia denuncia

La Polizia è intervenuta su richiesta di due commercianti d'auto di nazionalità romena, domiciliati nel ravennate, che segnalavano una sorta di estorsione in corso nei loro confronti

Sarà la giustizia a dire chi avrà ragione. E' finita con una doppia denuncia la compravendita di un'auto e che ha richiesto l'intervento degli agenti dell’Ufficio Prevenzione generale della Questura di Forlì. Il fatto è avvenuto lunedì pomeriggio. La Polizia è intervenuta su richiesta di due commercianti d'auto di nazionalità romena, domiciliati nel ravennate, che segnalavano una sorta di estorsione in corso nei loro confronti.

Agli agenti hanno riferito che poco prima avevano perfezionato l’acquisto di un veicolo in un'agenzia pratiche auto, ma che il venditore, pur avendo ricevuta la somma indicata nell’atto di vendita, si è rifiutato di consegnare il mezzo a meno che non avessero pagato una ulteriore somma di alcune migliaia di euro. I poliziotti si sono quindi recati in un parcheggio situato nei pressi del casello autostradale, dove venditore ed acquirente erano d’accordo di incontrarsi per il completamento della transazione con la consegna del denaro, trovando il veicolo e la controparte.

Quest’ultimo, un impreditore edile di origini albanesi, ha fornito una sua versione dei fatti, spiegando che sebbene il prezzo indicato nell’atto di vendita non fosse congruo rispetto al reale valore del mezzo, l’accordo, solo verbale, tra le parti era che una buona parte del valore sarebbe stata corrisposta in nero, accusando quindi gli acquirenti di averlo truffato.

Ciascuna delle parti ha poi sporto denuncia contro l’altra, seguendo la propria versione dei fatti. Essendo stato regolarmente registrato il passagio di proprietà del bene mobile, quest’ultimo per legge è di spettanza del nuovo intestatario. Saranno necessarie ulteriori indagini, ed una valutazione reale di mercato del veicolo per comprendere quale sia la verità, che non può comunque prescindere dalla circostanza che l’atto di vendita è stato liberamente sottoscritto da entrambi e che movimenti di denaro "in nero" costituiscono un affare illecito che non offre alcuna garanzia legale.
 

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