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Cronaca

“Sono giochi da ragazzi”, l'arte come creazione degli studenti

Il Liceo Carducci sarà presente in mostra grazie al contributo di tre opere collettive distinte, create dalla fantasia, dalle esperienze e dalle riflessioni delle tre classi del triennio.

Arte come gioco, arte come scoperta, arte come ricerca: questi i temi al centro della mostra dedicata alla creatività giovanile che vede protagonisti gli studenti del Liceo delle Scienze Umane “V. Carducci” di Forlimpopoli nell’ambito del progetto “iOKreo”, l’evento alla sua seconda edizione ideato e proposto dalla Rete Adolescenza, il gruppo di operatori del settore pubblico e privato costituito da enti locali, azienda Ausl, cooperative sociali e formazione professionale, che si occupano, a vario titolo e secondo le diverse professionalità, dei bisogni e delle problematiche del mondo adolescenziale. La mostra collettiva, esito della collaborazione sinergica tra il mondo dei servizi e la scuola, verrà inaugurata martedì alle ore 17 presso la Pinacoteca di Forlì in Corso della Repubblica 72, dove saranno allestite le opere che i ragazzi delle scuole superiori e dei centri educativo-ricreativi di Forlì e comprensorio hanno realizzato grazie all’aiuto e alla supervisione dei loro docenti ed educatori. 

Il Liceo Carducci, unica realtà scolastica forlimpopolese ad aver aderito al progetto, sarà presente in mostra grazie al contributo di tre opere collettive distinte, create dalla fantasia, dalle esperienze e dalle riflessioni delle tre classi del triennio. Alice, un manichino dalle dimensioni reali, è l’opera scultorea nata dalla condivisione di idee e progetti diversi degli studenti della classe 3^A, che insieme hanno dato vita ad una pregnante metafora del rapporto deformato tra l’uomo e le cose, interpretate dai giocattoli, ossia i beni materiali che avvolgono in una sinuosa spirale il corpo di Alice, novella Ebe di canoviana memoria.  

Il titolo della mostra “Sono giochi da ragazzi” ha, invece, ispirato gli studenti della classe 4^A alla creazione di un’opera denominata Gioco dell’Oca, che – precisa Elisa Nardini – interpreta “la metafora della vita come viaggio attraverso una trama intricata in cui, tra le varie caselle, si snodano le tappe dell’esistenza”, dove il destino prende per mano i giocatori e guida ogni ragazzo-pedina attraverso un percorso fatto di ostacoli e conquiste fino all’arrivo, la casella finale che si rivela essere una nuova partenza, suggerendo che si può sempre ricominciare. 

I ragazzi della classe 5^A hanno, infine, deciso di mettersi in gioco presentando agli spettatori un’installazione appesa verticalmente a parete, Les boîtes du temps, che consiste in tre pannelli di legno su cui sono fissate scatole da scarpe con oggetti all’interno che raccolgono il vissuto dei ragazzi, esprimono le loro inquietudini, danno voce ai loro desideri ed emozioni. Ogni scatola del tempo e quello che contiene è la rappresentazione della loro essenza, che si offre allo spettatore come in uno specchio per ritrovarsi, riconoscersi e reinventarsi. “Gli studenti – spiega l Monia Strada – hanno voluto creare un Memory Game ponendosi loro stessi come protagonisti e chiedendo al visitatore di interagire con l’opera d’arte aprendo le scatole e scoprendone il contenuto. La mostra rappresenta un’opportunità molto stimolante per i nostri ragazzi, che hanno vissuto l’espressione artistica in tutta la sua valenza ludica e didattico-pedagogica in grado di educare all’affettività e sviluppare l’identità personale, perché il gioco è una cosa seria”.
La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile dal 17 aprile al 17 maggio tutti i martedì e giovedì dalle 9,30 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 17,00 e tutti i sabato mattina dalle 10,00 alle 12,00; esclusi i giorni festivi.
 

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