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Cronaca

Sopravvissuto alla valanga: "Quello che la montagna mi ha dato se l'è ripreso con gli interessi"

Le indagini intanto vanno avanti. Domenica sono sfilati numerosi testimoni nella caserma del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entreves, che indaga sul drammatico episodio

Tra i 21 sopravvissuti della valanga che sabato mattina, a Pila, in Valle D'Aosta, che ha ucciso l'imolese Carlo Dall'Osso, 52 anni, istruttore sezionale Cai, e il 28enne faentino Roberto Bucci c'è anche il forlivese Matteo Reggiani. In città è un volto noto poichè è titolare della concessionaria Volvo, in via Ravegnana. Reggiani ha postato un messaggio di cordoglio nella propria pagina Facebook: "Tutto quello che la montagna mi ha dato in questi 40 anni purtroppo in quei pochi minuti se l'è ripreso con gli interessi. Un unico pensiero va ai due compagni di viaggio che non ce l'hanno fatta e ai loro familiari che li stanno piangendo". Tra i messaggi di cordoglio anche quello del presidente Cai, sezione di Cesena, Pasqua Presepi: "Alla direzione della Scuola di Pietramora ed a tutto il suo corpo istruttori, vorrei porgere il mio cordoglio per la tragedia accaduta in Valle D'Aosta. Non altre parole,ma tutto il calore nell'esprimere la mia personale vicinanza,quella del mio Consiglio Direttivo e quella della mia sezione".

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Le indagini

Le indagini intanto vanno avanti. Domenica sono sfilati numerosi testimoni nella caserma del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entreves, che indaga sul drammatico episodio. Con l'obiettivo di ricostruire i fatti, i militari hanno sentito gli scialpinisti (ancora molto scossi), che hanno assistito alla tragedia. I finanzieri stanno ora preparando la relazione da consegnare alla procura di Aosta, che indaga sull'accaduto. Nel gruppo gli allievi erano 12, gli istruttori del Cai 7. Tra questi, oltre a Dall'Osso, anche i due feriti, Matteo Manuelli, 43 anni, di Imola e Giacomo Lippera (45) di Rimini. Al momento del distacco i quattro travolti si trovavano in coda. Vi sono poi i responsabili del corso avanzato per sci e snowboard organizzato dalla scuola Cai 'Pietramora' (delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini) articolato in cinque lezioni teoriche e quattro uscite 'sul campo'.

Il soccorso alpino della Guardia di finanza di Entrèves lunedì avrebbe consegnato la relazione in procura, che avrebbe così aperto un'inchiesta per disastro e omicidio plurimo colposi. Tra i sei indagati ci sarebbero anche due sopravvissuti travolti dalla slavina, un riminese e un imolese, istruttori sezionali del Cai. Uno di loro è stato salvato in extremis dai soccorritori, che lo hanno rianimato. Tra di loro anche due snowboarder, che procedevano in salita con le ciaspole, tra i quali la vittima faentina. Oltre ai due feriti e ai due morti, anche altre due o tre persone sarebbero state coinvolte parzialmente dal distacco nevoso. In base alla ricostruzione del soccorso alpino della Guardia di finanza di Entrèves, la massa di neve si sarebbe probabilmente staccata dopo il passaggio degli sciatori che erano a monte. La valanga aveva un fronte di 200-250 metri e uno sviluppo di 600. Il gruppo è partito al mattino da Aosta, all'apertura degli impianti, e con l'ovovia ha raggiunto Pila. Qui ha iniziato l'escursione tra le 8.30 e le 9. Poi, la tragedia.

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