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Cronaca Santa Sofia

Operai col vizio della droga: chiuso un doppio canale dello spaccio nella Vallata del Bidente

Nel mirino degli uomini dell'Arma, al culmine di un'attività investigativa che ha portato al sequestro di 53 grammi di "neve", sono finiti due operai di 47 e 46 anni

Chiuso dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Meldola, guidati dal sottotenente Gino Lifrieri, un canale di spaccio di cocaina nell'alta vallata del Bidente. Nel mirino degli uomini dell'Arma, al culmine di un'attività investigativa che ha portato al sequestro di 53 grammi di "neve", sono finiti due operai di 47 e 46 anni, entrambi incensurati e residenti a Santa Sofia, ma consumatori di sostanze stupefacenti. I militari erano venuti a conoscenza della presenza di un 46enne intento a spacciare cocaina a Santa Sofia durante gli orari di lavoro.

I Carabinieri hanno così attivato un servizio di osservazione; e martedì sera, intorno alle 19, è stato notato uscire dall'azienda ed incontrare un automobilista. I due hanno avuto un rapido colloquio. Gli investigatori, sospettando un possibile passaggio di mano, hanno fermato il conducente lungo la strada concluso l'appuntamento. Al volante vi era un 47enne, uscito pulito dalla perquisizione, ma denunciato a piede libero per porto abusivo d'arma bianca, essendo stato trovato in possesso di un coltello trovato nell'abitacolo.

L'indomani i militari hanno ripetuto il servizio, fermando il 46enne poco prima che entrasse in azienda per iniziare il turno pomeridiano di lavoro. Alla vista dei Carabinieri il sospettato ha manifestato un certo nervosismo, e, vedendosi con le spalle al muro, ha consegnato al personale in divisa un tubetto dell'aspirina con un grammo di cocaina. E' seguita una perquisizione sia in azienda che nell'abitazione dell'individuo.

E' stato il 46enne ad indicare ai detective dove teneva nascosta la droga. In un comodino, nascosto dietro ad un cassetto, aveva occultato 13 grammi di cocaina sigillata in un involucro in cellophane trasparente. Rinvenuto anche un bilancino di precisione, mentre nella ditta, all'interno di un armadietto utilizzato dallo spacciatore, sono state trovate una decina di bustine trasparenti per il confezionamento della "roba".

Gli inquirenti hanno proseguito nell'attività investigativa per trovare risposte nell'incontro della sera precedente, apparentemente innocuo. E' emerso che il 47enne era un cugino non di primo grado ed un collega di lavoro. La perquisizione nella sua abitazione ha dato esito positivo: dopo aver tergiversato, ha indirizzato i Carabinieri nella mansarda, dove nell'intercapedine di una finestra aveva occultato tre involucri termosigillati contenenti circa 40 grammi di cocaina. E' stato trovato anche un bilancino.

Secondo gli inquirenti, i due era da tempo che gestivano l'attività di spaccio. Il 47enne ha ammesso che la droga in casa in parte era per uso personale ed in parte alla vendita, a circa 100 euro al grammo. La cocaina trovata al 46enne faceva quindi parte della stessa partita ed era stata ceduta in occasione dell'incontro della serata precedente, non facendosela pagare. Entrambi sono stati così arrestati in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre il 47enne dovrà rispondere anche dell'accusa di spaccio.

L'attività è stata coordinata dal pubblico ministero Filippo Santangelo. Dopo la notte in carcere, venerdì sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminare, che ha convalidato l'arresto, disponendo l'obbligo di firma alla caserma dei Carabinieri di Santa Sofia in attesa del processo. L'attività ha premiato l'intuito investigativo dei Carabinieri, che hanno chiuso una fonte di spaccio nell'Alta vallata anche in prossimità delle festività del Natale.

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