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Cronaca

Smantellata una piazza dello spaccio: 5 arresti e 17 denunce. Chiuso il bar che faceva da base

“Con quest’operazione è stata bonificata un’altra zona che era diventata appannaggio dello spaccio di droga”, commentano gli inquirenti

Quell’angolo stretto tra via Manzoni e il parcheggio ex punto bus davanti alla Confartigianato era diventata una piazza dello spaccio vera e propria. Gli acquirenti, in gran parte giovani italiani e stranieri, arrivavano senza neanche telefonare, consapevoli che lì avrebbero comunque trovato qualcuno, come al bancone del negozio in orario di apertura. I carabinieri nelle loro indagini sono riusciti a monitorare il rifornimento anche di 6-7 clienti nel giro d un paio d’ore. Il tutto ruotava, secondo le accuse, intorno ad un bar – il “New Day delicacy” – che è stato chiuso per agevolazione allo spaccio di droga, per 12 mesi.

VIDEO - Le immagini dello spaccio al bar

Sulla scorta delle numerose segnalazioni di passanti e residenti, i militari del reparto operativo e della compagnia di Forlì non si sono limitati a effettuare sporadici controlli di routine, ma hanno allestito una complessa indagine, realizzata con numerosi pedinamenti a piedi, in bicicletta e in auto, oltre che con telecamere di ultima generazione con grande definizione delle immagini. Il tutto per documentare l’esistenza di un folto gruppo di cittadini africani, in gran parte nigeriani, ghanesi e del Burkina Faso tra i 20 e i 35 anni, dediti ad un sistema di spaccio articolato di marijuana, che avveniva dalla mattina fino a sera tardi. I carabinieri hanno individuato almeno una trentina di “clienti” di spinelli, che sono stati segnalati in via amministrativa come assuntori di stupefacenti, tra di loro anche alcuni minorenni che usciti da scuola facevano una sosta nei dintorni di questo bar per rifornirsi. Sempre secondo le ipotesi  investigative un dipendente dell’esercizio pubblico, il gestore di fatto, era consapevole di quel losco giro intorno al bar, ma non avrebbe fatto niente per impedirlo.

Ripulita la piazza dello spaccio in viale Manzoni

L’operazione è stata presentata dai vertici dei reparti coinvolti, il nucleo investigativo del reparto operativo (il tenente colonnello Gianluigi Cirtoli e il maggiore Pietro D’Imperio) e il radiomobile della compagnia di Forlì (il maggiore Raffaele Conforti e il tenente Francesco Grasso). In totale sono 17 i soggetti denunciati, di origine africana, richiedenti asilo e senza fissa dimora in Italia. Per 9 di questi il gip Monica Galassi (pm Sara Posa) ha concesso delle misure cautelari: 7 in carcere e 2 con l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. In un blitz tra venerdì e sabato scorso i carabinieri hanno eseguito 6 dei 9 provvedimenti restrittivi. Un’operazione non facile, dal momento che si tratta di soggetti in gran parte senza fissa dimora, che vivono in diversi posti a seconda dell’appoggio e che, pertanto, non sono facilmente reperibili. Infatti sono stati quasi tutti arrestati per strada. Nell’apporre i sigilli al bar è stato trovato occultato sotto un tavolino anche un involucro con 10 grammi di marijuana.

Dopo aver “ripulito” via Regnoli, spiegano dal comando di corso Mazzini, il focus si è incentrato sui “Portici” e sulle aree limitrofe, come appunto viale Manzoni. Qui, col passaparola, arrivavano acquirenti di “maria” anche da fuori Forlì, arrivando con il treno e data la vicinanza alla stazione. Essendo il gruppo dedito allo spaccio piuttosto numerose c’era una forte suddivisione dei ruolo, chi faceva il palo, chi il cassiere, chi allungava la dose oppure accompagnava l’acquirente nei punti in cui la droga era stata nascosta, nei giardini dei Portici o dentro il vano di un contatore dell’energia. In generale, nessuno di loro aveva mai droga con sé, né prendeva appuntamenti col telefono. “Con quest’operazione è stata bonificata un’altra zona che era diventata appannaggio dello spaccio di droga”, commentano gli inquirenti.

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