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Cronaca

A causa della crisi si trasferisce in Australia: "Voglio dare un futuro alle mie figlie"

La sua vita è decisamente cambiata: in conseguenza della crisi economica Servadei ha avuto gravi ricadute sulla propria professione, per cui è partita alla volta di Melbourne, in Australia

A causa della crisi economica ha deciso di cambiare vita e di trasferirsi in Australia. Cristina Servadei ha 49 anni, è originaria di Forlí ed ha un passato di sociologa, ricercatrice e libera professionista in Italia: lavorava come socioterapeuta nel suo ambulatorio e come naturopata. Nell'ultimo periodo della sua permanenza in Italia, pubblicò sull'European Journal of Integrative Medicine una sua ricerca sulle medicine non convenzionali.

La sua vita è decisamente cambiata: in conseguenza della crisi economica Servadei ha avuto gravi ricadute sulla propria professione, per cui è partita alla volta di Melbourne, in Australia, assieme al marito e alle sue due figlie di 12 e di 7 anni. A Melbourne lavora  come commessa in una gastronomia e studia presso il MEGT Childcare, in attesa di  tornare a fare il suo lavoro o di lavorare  in una università australiana, in veste di docente o di ricercatrice, una volta conquistata la residenza permanente.

“Non avevo mai fatto una esperienza di lavoro manuale. Ho focalizzato il lato positivo ed ho utilizzato il confronto come oggetto di esperienza,  l'impiego che svolgo adesso è molto semplice e comporta poca responsabilità, nonostante continui a lavorare con pazienti che dall’Italia non hanno voluto cambiare professionista - racconta -. La qualità della vita è sicuramente migliore qui rispetto all’Italia ed il costo è proporzionato a quanto si guadagna”.

Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica: lo svantaggio dell’Australia è che è davvero un’altra dimensione rispetto all’Europa, alla quale non è facile adattarsi. “Melbourne inoltre è molto sporca e ci sono tantissime multietnicità prevalentemente indiane e orientali. È diventata una città molto caotica e molto diversa da come era 30 anni fa”, spiega Servadei.  Dell’Italia non rimpiange quasi nulla: “Sicuramente non la politica e non lo stile di vita degli ultimi anni. Mi mancano la mia professione la mia vita  prima della crisi economica – continua-. Le difficoltà che ho avuto in Australia sono state l’impatto linguistico e il tentativo di sfruttamento da parte di alcuni  italiani che non sono stati solidali”.

La scelta di emigrare in Australia è stata ragionata: “Data la situazione economica devastante del paese, io e mio marito abbiamo deciso di andare fuori dall’Eurozona. È stata una mossa puramente razionale, pensata soprattutto per le nostre figlie, che hanno un futuro da costruire. Ci sono voluti oltre 4 mesi di programmazione, tanta burocrazia ed il prezioso supporto dell’agenzia Go Study Australia - chiarisce la donna -. Anche mio marito, pluriqualificato, si è dovuto reinventare da capo”.

Servadei dà un consiglio a chi volesse trasferirsi, in particolare ai giovani:  “È una grande esperienza che dà apertura mentale, sicuramente non avrete niente da perdere. Il mio consiglio è di  arrivare qui 'a  tazza vuota'  in modo da poterla riempire”.

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