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Salute

Il dottor Calbucci al fianco dei pazienti diabetici: "Entro in punta di piedi nelle case per portare una speranza"

"Siamo infinitamente grati a Fondazione Romagna Solidale e ai suoi soci per aver creduto in questo progetto quando era agli albori e per essere sempre al nostro fianco", le parole di Pierre Cignani, presidente Diabete Romagna

La Fondazione Romagna Solidale conferma da anni il sostegno alle persone con diabete della Romagna e nel 2023 è stata vicino alle persone con diabete più fragili e alle loro famiglie contribuendo a supportare il progetto “Portiamo il sorriso in più case”, progetto di assistenza medica domiciliare che l’associazione Diabete Romagna porta avanti dal 2016. Il dottor Giovannino Calbucci, al suo primo anno di lavoro per Diabete Romagna e ora in compresenza alla dottoressa Giuseppina Chierici con cui l’associazione ha avviato nel 2016 l’assistenza medica diabetologica domiciliare ai pazienti con fragilità, ha preso in carico nuovi pazienti e ne ha ritrovato di conosciuti in quanto suoi pazienti ai tempi del suo ruolo come medico diabetologo ospedaliero.

Molti di questi, non riuscendo più a muoversi, non avevano più una figura medica specialistica di riferimento e il diabete stava prendendo il sopravvento sulle loro vite. Tra questi, uno in particolare - scrittore ed ex insegnante - gli ha riconosciuto simpaticamente un importante attestato di stima nella forma di una dedica nella prima pagina di una sua opera: “Tre grandi uomini hanno fatto la storia della medicina: Esculapio, Ippocrate e Calbucci!”. Per Calbucci visitare le persone non autosufficienti a domicilio è stata una scelta di vita importante, che si è incontrata con la volontà dell’associazione di entrare nelle case di quei pazienti che più di tutti si trovano nel bisogno di aiuto per gestire la malattia. Così ha descritto le sue prime impressioni, solo dopo pochi mesi dall’inizio di questa esperienza: "A me piace entrare in punta di piedi nella case dei pazienti, portare un sorriso, una speranza, far vedere che io ci sono, vedere gli occhi che brillano e che piano piano si affidano a te. Puoi essere di aiuto a chi li accudisce e portare un messaggio di speranza, e lì ti accorgi di aver fatto qualcosa di buono".

L’associazione ha iniziato a somministrare un questionario ai pazienti in cura con questo progetto e particolarmente significativo è il dato relativo alla percezione della propria qualità di vita: il 98% degli intervistati considera la propria qualità di vita molto migliorata da quando usufruisce del nostro servizio di assistenza domiciliare. Questo dato è ancora più significativo se si considera che il paziente con diabete, soprattutto anziano, riferisce una percezione dello stato di salute peggiore rispetto a un soggetto non diabetico della stessa età, poiché spesso presenta diverse comorbidità e complicanze legate al diabete: insufficienza renale, deficit visivi e neuropatia. Questo percepito è avvalorato dai dati relativi agli accessi in pronto soccorso: il 98% degli intervistati dichiara di aver registrato 0 accessi al pronto soccorso in un anno, da quando sono seguiti dal nostro medico al domicilio, ma il 62% dichiara di averne registrato almeno 1 nell’anno prima di usufruire del servizio, finanche a ben 3 accessi al pronto soccorso nel 9% dei casi. Il 100% degli intervistati raccomanderebbe questo progetto ad altre persone o famiglie in una situazione analoga alla propria. 

"Tra i commenti liberi nei questionari ci sono frasi come “Questo servizio mi ha ridato la vita". "Sono poche parole, ma di una potenza quasi commovente nel dare la dimensione dell’importanza di questo progetto per i nostri pazienti e siamo infinitamente grati a Fondazione Romagna Solidale e ai suoi soci per aver creduto in questo progetto quando era agli albori e per essere sempre al nostro fianco", le parole di Pierre Cignani, presidente Diabete Romagna.

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