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Cronaca

Svalutazione delle azioni Carisp, il Comune tenterà la mediazione

Il sindaco di Forlì Davide Drei dovrà tentare una mediazione, o per lo meno mettere allo stesso tavolo di discussione, i vertici della Cassa dei Risparmi di Forlì e le associazioni dei consumatori

Il sindaco di Forlì Davide Drei dovrà tentare una mediazione, o per lo meno mettere allo stesso tavolo di discussione, i vertici della Cassa dei Risparmi di Forlì e le associazioni dei consumatori sulla questione del deprezzamento delle azioni del 1 agosto 2013. A distanza, quindi, di più di tre anni si tenterà di annodare il sottile filo di un dialogo tra la principale banca cittadina, la Cassa dei Risparmi di Forlì, e le migliaia di piccoli azionisti che si sono visti improvvisamente diminuire di un terzo il valore delle loro azioni.

Ad impegnare il sindaco in tal senso è un ordine del giorno che è stato votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di martedì sera, proposto come primo firmatario da Lodovico Zanetti (Pd) e sottoscritto in modo trasversale da consiglieri Pd (Zoli, Zani, Fiorentini, Bandini, Freschi), Forza Italia (Biondi, Burnacci, Ragni), M5S (Benini, Vergini, Gardini), Gentilini (Noi con Drei), Avolio (Gruppo Misto). In sostanza il documento impegna il sindaco Davide Drei a tentare di mettere assieme allo stesso tavolo risparmiatori ed istituto di credito, “per una mediazione e per tutelare i cittadini salvaguardando i loro risparmi e per mantenere un rapporto fiduciario con la principale banca del territorio”, rileva l'ordine del giorno che ha visto il voto favorevole di tutti i partiti, dal Pd a Forza Italia, al M5S e le altre liste civiche presenti in Consiglio.

IL CASO DELLE AZIONI CARISP – Cosa accadde nell'agosto del 2013? “Il 1 di agosto 2013 – ricorda l'ordine del giorno in consiglio comunale – una deliberazione del consiglio di amministrazione ridefiniva i prezzi di negoziazione delle proprie azioni, con decorrenza dal 5 agosto successivo, diminuendo il loro valore da 2,9 a 2 euro per ogni azione ordinaria e da 3,03 a 2,13 per ciascuna azione ordinaria con privilegio di rendimento. Tale operazione ha comportato un deprezzamento dei titoli pari a circa un terzo del loro valore, con un'evidente perdita economica a carico dei possessori”.

IL CONSIGLIO – In premessa hanno annunciato di astenersi dal voto il presidente del Consiglio Comunale Paolo Ragazzini e il consigliere Bertaccini, in quanto anche loro detentori delle azioni poi deprezzate. Ragazzini è stato anche tra i firmatari dell'esposto alla Procura della Repubblica. Presente in aula anche una delegazione degli azionisti che hanno avviato un'azione tramite Federconsumatori.

Spiega il primo firmatario Lodovico Zanetti: “A fare grande questa banca sono stati i lavoratori, gli operai, i pensionati, i negozianti, gli imprenditori che hanno pagato fior di interessi quando hanno chiesto prestiti. La politica deve riprendere la trattativa e questo ordine del giorno non pianta bandierine, ma fa una richiesta a nome dei cittadini”. Sono circa 5.000 i piccoli risparmiatori coinvolti in quest'operazione.

Anche Vanda Burnacci (Forza Italia) sostiene l'ordine del giorno: “Gli amministratori della banca devono ricordarsi che i piccoli azionisti vengono prima di tutto, perché i loro risparmi sono frutto di lavoro e vanno particolarmente tutelati. Questo decurtamento delle azioni dei piccoli azionisti è nata d una volontà dall'alto, da Torino, che ha avuto la meglio. E' un segno dello sradicamento della Cassa dei Risparmi dal territorio”. Così Lauro Biondi (Forza Italia): “Registriamo un allontanamento dalla città di Forlì della Cassa dei Risparmi. Qualche decennio fa si andava in banca con un sogno e un progetto da realizzare e la banca controllava le caratteristiche morali. La svalutazione delle azioni è una conseguenza del venir meno dei valori che si sono formati in quei tempi”. Infine Daniele Vergini (M5S): “Aderiamo a quest'iniziativa nell'interesse dei cittadini, almeno si fa qualcosa in piccolo a livello di Consiglio comunale di Forlì, al contrario delle iniziative del Governo nazionale, che ha fatto numerosi regali alle banche”. 

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