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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, i fumatori all'assalto delle tabaccherie: "Pacchetti? Anche scorte di stecche"

Sali e tabacchi presi letteralmente d'assalto giovedì a poche ore dai nuovi provvedimenti presi dal governo Conte per fronteggiare la diffusione del coronavirus e che hanno interessato le attività commerciali

Scorte di sigarette e tabacchi. Sali e tabacchi presi letteralmente d'assalto giovedì a poche ore dai nuovi provvedimenti presi dal governo Conte per fronteggiare la diffusione del coronavirus e che hanno interessato le attività commerciali. "Durante la conferenza stampa il presidente del Consiglio aveva parlato di chiusura di tutte le attività ad eccezione di supermercati, alimentari, farmacie e parafarmacie e questo ha creato un po' di confusione - esordisce Sara della Tabaccheria Castelli di via Cervese, che gestisce insieme a Davide -. Intorno alle 23 la Federazione Italiana Tabaccai ha inviato una comunicazione che informava della regolare apertura di questa tipologia di attività. Successivamente è uscito il decreto e la questione è stata chiarita".

Alla Tabaccheria Castelli è garantito il rispetto della distanza di sicurezza di un metro. Davanti alla cassa sono state posizionate due sedie ed un cartello giallo che invita i clienti a rispettare le misure anti-contagio disposte dal governo. La fila è ordinata e le persone attendono all'esterno del punto vendita. "Mercoledì c'è stato un autentico assalto - sorride Sara -. Hanno fatto scorte di sigarette, anche chi abitualmente compra uno-due pacchetti al giorno. Come d'orario siamo stati aperti mezza giornata e avevamo fatto un incasso pari o maggiore di una giornata normale. Giovedì è stato un delirio. Non abbiamo avuto un attimo di respiro. Come tabacchi abbiamo venduto circa il doppio. Ogni dieci-quindici persone che entravano uno era per un pacchetto ed altri per stecche. Questo già dalla prima mattinata". "Probabilmente che si tratta di clienti che nel breve termine non rivedrò", osserva Davide.

Un flusso costante di clienti, che Sara ha dovuto gestire a mo' di vigile: "La gente si accumulava e per smaltire più in fretta la coda ho servito anche all'esterno". Venerdì mattina la situazione era decisamente più tranquilla. Via vai di clienti, ma non intasamenti. Non più di tre persone alla per volta, ben distanziate. C'è chi acquistava gratta e vinci veniva, grattandoli fuori in un apposito tavolino qualora all'interno vi fosse già un'altra persona, e chi si stupiva di gente ancora ai parchi per fare attività fisica. Tante anche le ricariche telefoniche e le pratiche svolte, come invio di fax e stampe di documenti. Davide e Sara hanno deciso di osservare fino a mercoledì 25 marzo un orario ridotto, quindi dalle 7.30 alle 15.30. Questa la vita da tabaccaio ai giorni del coronavirus. E in caso di un'ulteriore misura restrittiva? "I distributori automatici vengono riforniti. I corrieri circolano normalmente. Quindi non ci sono problemi da questo punto di vista", tranquillizza Davide.

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