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Cronaca

Sbloccato l'ultimo pezzo di tangenziale, costa 75 milioni: come sarà

Ad annunciare lo sblocco del maxi-progetto sono stati i vertici di Anas, Regione e Comune in una conferenza stampa. L'opera è finanziata con fondi nazionali di Anas e cofinanziata dalla Regione

La conclusione della parte burocratica e progettuale entro il 2019 e le prime ruspe all'opera nel 2020: sono i tempi indicati per l'ultimo lotto della tangenziale di Forlì, il cosiddetto “terzo lotto” che  collegherà l'attuale svincolo di via Placucci della Tangenziale Est a Vecchiazzano, all'ospedale Morgagni-Pierantoni ed infine a via del Guado verso via Firenze. Costo dell'opera è di 75,6 milioni di euro. Sarà un tratto di 3,6 chilometri, di cui più di 700 metri realizzati in due gallerie artificiali, una sotto viale dell'Appennino e l'altra sotto il colle di Vecchiazzano.

Ad annunciare lo sblocco del maxi-progetto sono stati i vertici di Anas, Regione e Comune in una conferenza stampa. L'opera è finanziata con fondi nazionali di Anas e cofinanziata dalla Regione Emilia-Romagna. Proprio il cofinanziamento regionale ha permesso di “velocizzare” la pratica, assieme al fatto che con un apposita convenzione ad Anas erano già pervenuti i finanziamenti per aggiornare il progetto di massima che giaceva dal 2002 nei cassetti del Comune (di cui il nuovo progetto comunque conserva il tracciato). Il prossimo traguardo è la presentazione del progetto definitivo elaborato dall'Anas nel mese di giugno. Questo sarà soggetto ad alcuni step burocratici (tra cui l'approvazione del Consiglio superiore delle opere pubbliche) e nel 2019 si prevede la cantierabilità (vale a dire la conclusione degli espropri e delle autorizzazioni amministrative).

Il Comune: “Opera sbloccata dopo 15 anni”

Spiega il sindaco Davide Drei: “E' una delle opere più importanti per la città, che comporta il compimento del sistema di tangenziale con il collegamento della Tangenziale Est alla Strada Statale 67 a San Varano, con lo scavalcamento della città, con il drenaggio del traffico dalle vallate e il collegamento all'ospedale, un'area di traffico congestionato, specialmente sul ponte di Vecchiazzano, in certe ore”. Drei ha voluto ringraziare “l'onorevole Marco Di Maio, per l'interessamento presso il Governo e la Regione con l'assessore ai Trasporti Raffaele Donini, a cui avevamo posto due priorità per Forlì: l'aeroporto, che proprio in questi giorni vede l'interessamento formale di una cordata di imprenditori romagnoli, e poi la tangenziale, con la certezza nell'estate scorsa dell'inserimento tra le priorità regionali per le opere Anas dei 75 milioni necessari”. 

E' l'assessore ai Lavori pubblici Francesca Gardini a ricordare che “appena questa giunta si era insediata, l'opera non era inserita in alcun piano nazionale e regionale, con una progettazione definitiva vecchia di 10 anni che andava rimodulata. Abbiamo chiesto una riprogettazione, che fosse però in capo ad Anas e non al Comune e siamo riusciti, caso raro, a realizzare una riprogettazione ancora del finanziamento”. 

L'opera

La nuova strada, di 3,6 km avrà una carreggiata unica di 10,5 metri più le banchine laterali. La strada prende il via dall'attuale sede di via del Guado subito dopo il ponte sul Montone, qui si eleverà in un viadotto di 302 metri e 9 campate che passerà sopra via del Partigiano, dove sarà realizzato uno svincolo di uscita con una rotatoria (come lo svincolo attuale di via Decio Raggi, ma con la tangenziale sopraelevata rispetto alla rotonda). Questa sarà l'uscita a servizio dell'ospedale. Quindi la tangenziale va in galleria artificiale sotto l'abitato di Vecchiazzano (per 454 metri) per poi rispuntare nel letto del fiume Rabbi, dove sarà realizzato un ponte di 194 metri e subito dopo un'altra galleria sotto viale dell'Appennino (per altri 315 metri). La tangenziale quindi passa dietro l'Eurospin di via Grazia Deledda e dietro il cimitero di San Martino in Strada, per poi sfociare nella rotonda già realizzata su via Placucci e anche qui alzarsi in viadotto di 140 metri fino a raggiungere l'attuale svincolo. Le strutture di ponti e viadotti saranno realizzati in acciaio corten e cemento armato.

Con quest'intervento il costo complessivo del sistema tangenziali di Forlì sarà di 304,2 milioni di euro per 18,2 chilometri (il primo pezzo fu aperto nel novembre del 2007), a cui di aggiunge il tratto realizzato in autonomia della Provincia di Forlì-Cesena (il quinto lotto) che da via Placucci arriva fino a Grisignano, per altri 3,7 chilometri e una decina di milioni di euro. 

Meno traffico in città

Il Comune stima che l'apertura del nuovo tratto di tangenziale eliminerà  il 40%-50% del traffico in via del Partigiano, via Mazzatinti e via Quarantola. Diminuzioni anche del 30-35% in via Ca' Rossa, del 25%-30% in via Campo degli Svizzeri e via Ribolle, del 20-25% in via Campo di Marte e del 15-20% in via Castel Latino. 

La Regione

L'assessore regionale Raffaele Donini ricorda che “erano tante le opere ferme da molti anni che sono ripartite, e questo è indice di serietà e gioco di squadra”. Perché si sono sbloccate così tante opere? “In tre anni e mezzo la Regione è riuscita a far ripartire progetti per 5,6 miliardi e altre per un miliardo sono già finanziate, questo perché abbiamo ridotto della metà il fabbisogno infrastrutturale dell'Emilia-Romagna, che era di fatto un libro dei sogni. Abbiamo rinunciato ad oepre quali l'autostrada Orte-Mestre il Passante di Bologna, abbiamo fissato al 50% le opere di trasporti in ferrovie e non in strade. Sono state fatte delle scelte e la tangenziale di Forlì è stata una priorità. Col cofinanziamento della Regione abbiamo agevolato l'intervento di Anas”. Conferma Claudio De Lorenzo,  responsabile Anas per coordinamento Nord-Est: “In Emilia Romagna sono finanziati cantieri per 1.872 milioni tra nuove opere e manutenzioni. Tra questi i 75,6 milioni di euro per il terzo lotto della tangenziale di Forlì”. 

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